Il tessile Made in Italy si sta dirigendo verso la ripresa. L’arretramento dell’1,9%, accusato dal settore nel 2013 dovrebbe trasformarsi, alla fine del primo semestre del 2014, in una crescita del 2,1%.

Merito dell’export di abbigliamento, ma non solo. A giocare un ruolo importante ci sono anche altri due fattori, il risveglio dei comparti a monte della filiera ed il risveglio del mercato interno, la cui domanda è in crescita dell’1,4%.

Questo il quadro della situazione secondo Claudio Marenzi, nuovo presidente di Sistema moda Italia.

Punto chiave del rilancio è l’introduzione dell’etichettatura Made in…, per il quale Claudio Marenzi è pronto ad accettare il compromesso “Made in Europe”, purché si arrivi a una etichettatura d’origine obbligatoria e confida nel nuovo premier Matteo Renzi affinché inserisca fra i suoi impegni questa battaglia.

Sempre secondo Sistema moda Italia, un ulteriore problema per il settore giunge dalla sopravvalutazione dell’euro rispetto al dollaro e allo yen e dalla necessità di aumentare i livelli di coordinamento con gli altri soggetti istituzionali del settore, anzitutto con la Camera Nazionale della Moda Italiana e Assocalzaturifici.

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