Questo terzo giorno di sfilate milanesi riguarda celeberrimi marchi della moda maschile: Bikkembergs, Iceberg, Richmond, Gucci, Etro, Z Zegna, Canali, Gazzarini, Nicole Fahari, Moschino e Versace.

Un uomo più classico, meno sportivo è  quello messo in scena da Dirk Bikkembergs che, lasciando la sport couture, ha svolto un discreto lavoro. Gli abiti presentati sono classici ma moderni, il taglio è slim e la vestibilità è molto confortevole. Non vi sono tanti colori presentati in collezione ma vi è l’utilizzo di varie sfumature del grigio. Il rosa è shock ma non troppo e, con l’abito grigio scuro, diventa un signor completo. Se molti stilisti guardano in avanti, Iceberg guarda indietro, ripresentando le bretelle coi bottoni. Il ragazzo presentato dal brand è molto radical-chic, modaiolo ma vuole distinguersi per la propria originalità indossando pantaloni slim e camicia a quadrettoni. Lo stile ricorda molto la moda londinese( di qualche anno fa), entrata ormai in voga anche da noi. Il tutto è stato interpretato in eccellente maniera e il risultato ottenuto dallo stilista è molto apprezzabile.

La contrapposizione fra città e campagna era il leitmotiv per John Richmond che ha presentato, sempre in maniera rock, la sua idea riguardo questi due mondi, opposti fra loro, ma molto affascinanti. I colori variano dal grigio chiaro al verde chiaro e l’effetto che lo stilista ha voluto dare è stato quello di voler proporre un uomo semplice, che si sa adattare e che sa veramente come si vive. L’uomo di Richmond può vivere sia in un hotel di lusso sia in una catapecchia di campagna, ma, da tutte le esperienze che farà ne uscirà vittorioso.

È un uomo molto forte quello presentato da Frida Giannini. L’uomo Gucci, per il prossimo autunno-inverno è si classico ma fuori dal normale: cerca unicità, diverisità, rigore ma anche stravaganza. Notevoli sono le giacche finemente lavorate e cucite a mano che, ormai, hanno un ruolo dominante nel mondo Gucci. Frida si ispira a Oscar Wild, al mondo dei dandy e dei poeti maledetti. I colori e le fantasie dei capi presentati, infatti, ricordano questi personaggi che il marchio ha idealizzato in maniera sublime e assolutamente chic. Una collezione simile a quella di Gucci è stata quella di Etro che, come al solito molto particolare, si è concentrato su un’eleganza molto dettagliata. I dettagli, infatti, sono i principi della collezione; tutto è concentrato su quel particolare che, se non ci fosse, renderebbe il capo uguale a tutti gli altri. La regina  di tutta la collezione è stata la fantasia Paisley che, per questa stagione, è nera e bianca. La collezione si ispira ad un viaggio esotico, agli uccelli, ai paesi esotici; è un’avventura sui generis quella che compie Etro, trasformando un uomo qualunque in un uomo degno di rispetto per le esperienze vissute in questo viaggio che l’ha portato a vedere cose mai viste prima ad ora.

Z Zegna ha mandato in passerella un uomo molto classico rigoroso che accetta il mono e il doppio petto. Tutto è incentrato su una classicità estrema tanto che, la polo a maniche lunghe, prende il posto della camicia; una scelta molto old per la linea giovane di Ermenegildo Zegna che sarebbe stata rischiosa se i tagli non fossere stati asciutti. I colori( grigio, blu, verde petrolio, carta da zucchero, marrone, bianco, salvia, viola, bordeaux, nero) sono belli, luminosi e, soprattutto, essendo molti, rendono così un uomo “vecchio”  giovane e fresco. Un uomo per le grandi cerimonie è quello di Canali che presenta al mondo una visione moderna del suo classico stile. I tagli sono più asciutti, più giovanili, ma l’impeccabilità e l’eleganza sartoriale non vengono comunque a mancare. Di vario genere sono i colori utilizzati che oltre al nero sono il bordeaux, il cammello, il grigio e il rosso. Spettacolari erano i pantaloni rossi presentati in passerella che, oltre ad essere particolarmente sartoriali, erano molto chic: degni di un party esclusivo.

La semplicità, invece, è stato il filo conduttore della collezione Nicole Fahari. La collezione presentata era semplice, lineare, elegante e classica. Ispirata , probabilmente, al viaggio in aereo( le mascherine copri occhi in testa ai modelli). La stilista ci ha insegnato il gusto del viaggiare in comodità, senza essere stressati. Molto rilassante è, infatti, questa collezione che vuole far riposare e vivere con serenità l’uomo del prossimo autunno-inverno 2012-2013. Motivo di ispirazione totalmente diverso, è stato quello di Rossella Jardini e Bill Shapiro che, infatti, hanno presentato “Savile rock”. Tutta la collezione Moschino si basa sulla contrapposizione fra sartorialità inglese e gagliarderia giovanile. Il pubblico a cui è rivolta, ovviamente, è giovane, dinamico, con la voglia di scherzare e ironico( le uscite in mutande). Molto utilizzato, per le ultime uscite, soprattutto, è stato l’utilizzo del patchwork che ha reso vari abiti veramente delizioni e particolari. Di un’ eleganza estrema erano un paio di scarpe che avevano la suola verde fosorescente mentre il modello era classico e nero.

Magnifici i colori pastello e tanta la voglia di esprimere un sogno finalmente realizzato è l’ispirazione di Gazzarini per quest’autunno-inverno 2012-2013. “È  da un po’ che sogno Bruges. Ho letto di questa città, nei miei sogni, me la sono immaginata e subito me ne sono innamorato. È solo dopo che ho lanciato l’idea ai ragazzi dell’ufficio stile di incentrare questa nostra collezione su Bruges che, finalmente, ci sono andato”. Così, pieno di gioia, mi esprime la sua ispirazione il designer di Gazzarini, durante una chiaccherata nel backstage. La collezione si basa su tantissime contrapposizioni, fra vecchio e nuovo; romanticismo e modernismo; campagna e città: Bruges e Anversa. È una collezione particolarissima in cui tutto ricorda questo paese nordico, i grigi, le fantasie, le stesse scarpe, i colletti tirati all’in su. È presente, invece, un solo colore che ricorda Anversa: il rosa shocking che, oltre ad essere nuovo per il marchio, è all’avanguardia. “Un contrasto fra Bruges e Anversa è quello fra i giovani stilisti della capitale belga e lo stile campagnolo e antico dei cittadini di Bruges. L’uomo Gazzarini è sì ispirato al Belgio e alla vita di questo posto ma pensa italiano e si veste bene! È razionale, amante delle cose precise ma anche della qualità che è assolutamente made in Italy”. Finita la nostra chiaccherata, che ho riportato qui, mi ha confessato che sarebbe molto onorato se Gazzarini venisse considerato come il marchio di un designer di Anversa. Lo stilista, infatti, li ammira e si ispira a loro perchè il loro stile è lineare, semplice, nuovo e puro.

Particolare, eccentrica e poco mascolina è stata la collezione di Donatella Versace che ha proposto un uomo floreale, militare, coloratissimo e strano. I colori sono tantissimi e l’effetto che si vuole dare al futuro spettatore è quello di scioccare, sconvolgere, modificare e distruggere l’ideale maschile. Il perchè? Non si sa, però si può cogliere la genialità di Donatella che ha voluto modificare in tutto e pertutto l’essere maschio. L’uomo di Versace non è più un macho ma è versatile e vincente in tutte le situazioni. Style.com afferma che, in questa collezione, vi è stata l’influenza della collaborazione fatta con H&M; i punti a favore di questa tesi sono tanti ma quelli a sfavore altrettanti. Voi che ne pensate?

Ivan Allegranti