La giornata di sabato 21 settembre 2013 verrà segnata sui calendari come una giornata ricca di sorprese alla Milano Fashion Week, grazie al contributo del Brand Pucci.

Il brand italiano, diretto da Peter Dundas, è sempre stato famoso per il suo concetto di donna, femminilità ed eleganza: tre criteri che hanno fatto la fortuna del brand a livello internazionale.

Sabato, la svolta. Il tema scelto dallo stilista norvegese, lo sport, è proposto anche da altri brand, ma da Pucci ci si distingue sempre. Infatti il tema è accennato, un filo conduttore che sta alla base dell’intera collezione: le cinture, con lo stemma del casato al centro, rimandano a  quelle indossate dai pugili prima degli incontri, e vengono abbinate a tutto, dai pantaloni da jogging a shorts da pugile o su calzoncini da ciclista, e anche su gonne corte ricamate, tutto per mettere in risalto il girovita sottile.

Un pezzo vivace e sicuramente di grande impatto è la tuta da ginnastica, ricoperta di paillettes, con le cuciture nere sportive lasciate in evidenza e messe in risalto dal blu standard dell’intero abito.

La tipica stampa inventata da Emilio Pucci- grande appassionato di sport, tanto che le sue prime creazioni furono le tute da sci- si ritrova sempre, per ricordare le origini ma risulta del tutto rinnovata.

Sui pantaloni da jogging, realizzati con la Taitu del 1963, la si trova intatta a ricordare i famosi telai artigiani di Pucci, mentre la famosa Lamborghini risulta rinvigorita dal trattamento tipico africano.

Anche le scarpe risentono del mondo dello sport, ma non perdono né il loro fascino né la loro altezza: infatti questi sandali che si arrampicano lungo la caviglia e oltre, dando slancio e definendo le linee dello silhouette, sono realizzati in neoprene, materiale tipico  per i capi d’abbigliamento sportivi.

Gli stivaletti da boxeur, anche questo dotati di un tacco 12, dominano la collezione e vengono resi più seducenti da ricami di perline.

Non solo sport, ma anche modelli ispirati alla cultura Masai.

La tecnica di ricamo di questa cultura risalta sulle gonne in neoprene ricoperte di perline, sulla blusa di pelle con lo stemma di Pucci, sulle camicie in pelle con ricami e perline, e anche nell’intero ricamo dei boleri in neoprene.

Alla fine della sfilata, Peter Dundas ha dichiarato che “un minimalismo barocco, anzi un active barocco” è alla base del suo lavoro. Una donna più intensa, aggressiva, seducente, ma pur sempre di classe quando indossa Pucci.

 

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