Sulle passerelle di New York per il prossimo inverno si susseguono nomi noti, notissimi, meno noti, in un tourbillon senza fine.

Ci soffermiamo per ora su alcune griffe che ci sono piaciute senza scordare però di esprimere anche un parere negativo.

Ci è piaciuto moltissimo Alexander Wang con la sua donna “polare”, inguainata ed incappucciata, con i guanti in pelliccia che arrivano sotto le ascelle, pronta ad affrontare il pack. Una tavolozza di grigi, nero, fumo di Londra, sono le note cromatiche che contraddistinguono cappotti, cappottoni e giacconi dalla forma squadrata, un po’ a trapezio rovesciato, con spalle importanti.

Un plauso va anche a Marc by Marc Jacobs per l’estrema portabilità delle sue proposte: abiti longuette ben accostai al corpo, cappotti a doppio petto, pantaloni ampi tagliati al di sopra della caviglia, tessuti quadrettati,. Prugna, rosso, blu, grigio i colori dominanti nella collezione.

Pollice in alto per Ralph Lauren, con la sua donna che guarda alla Francia degli anni ’40 ma anche ’70. Baschetto con visiera calzato sulle 23, velluti, tessuti morbidi per una donna elegante che sa cosa vuole. Qualche pellicciotto è vaporoso, mongolia bianca o nera. Colori tranquilli, nero dominante, poi grigio, prugna, vinaccia.

La maglia nera della Fashion week newyorkese dovrebbe invece andare a Rodarte con la sua bad girl di nero vestita stileggiante al punk dei mitici anni ’70. Un abbigliamento che non dona alle donne ed alle ragazze ma le infagotta soltanto.

Daniela Gallo Carrabba