QUOTIDIANOMIME

In mezzo alle fragranze artigianali e di nicchia, un nome di spicco all’11 edizione di Pitti Fragranze 11esima è quello di O’Driu’, al secolo Angelo Orazio Pregoni.

Naso ed artista, Pregoni si è sicuramente aggiudicato negli ultimi anni il ruolo di protagonista di spicco nell’ambito della profumeria indipendente. Una vera e propria rivelazione.

Egli ci affascina, ci incanta e ci stordisce, giocando a trasformare in sensoriali profumi le sue passioni olfattive.

All’inizio con la creazione di inimitabili fragranze dal gusto settecentesco, per essenza e manifattura, poi, quest’anno, con la presentazione di una nuova linea in assoluta antitesi.

Due le nuove fragranze, Peety e Eva Kant, entrambe proiettate nel futuro anziché nella reminiscenza.

Ed è proprio qui il punto di rottura, la rivoluzione, la novità assoluta nel mondo del profumo, ma anche il punto di contatto con il percorso che Pregoni ha intrapreso da sempre con la creazione di una fragranza ad personam.

Peety, colore ambrato, rosa e gelsomino, con il suo tappo ad imbuto e il flacone color bachelite, a rievocare la figura di un samurai- forse di una suora o di un monk, si può definire il primo profumo su misura pop della storia, un profumo che diventa unicamente personale se si aggiungono dieci gocce di urina.

Volendolo interpretare con il pensiero e le parole di O’Driù: avanguardia, futurismo, fetish, design, organico.

Eva Kant, “fragranza criminale”, rappresenta invece un omaggio al re del terrore Diabolik ed alla sua letale partner per celebrare il 50° della loro  love story.

Una fragranza che Pregoni definisce enigmatica e si diverte ad accompagnare con apposito fumetto.

Peety e Eva Kant, un percorso olfattivo fuori dalle righe, dedicato ad un’umanità selezionata che ha voglia di uscire dall’omologazione, di emancipazione dagli stereotipi.