Il 4 ottobre 2012 si è  svolta negli antichi locali dell’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella una cerimonia per ricordare, nel centenario della nascita, Dino Dini, figura di spicco nel campo del restauro scientifico.
A lui infatti si deve l’introduzione del metodo innovatore dell’ammonio-bario nel restauro di affreschi il quale ha permesso di salvare opere di Taddeo Gaddi e del Beato Angelico, danneggiati dall’alluvione di Firenze del 1966. Questo metodo ha segnato quindi il superamento del restauro empirico e l’ingresso di un metodo scientifico in questa materia allora frammentata ed intricata di difficoltà.
Per questa rivoluzionaria metodologia, il Dini si era avvalso della collaborazione dell’illustre scienziato della chimica Prof. Enzo Ferroni e grazie a questo metodo ancora oggi vengono restaurati gli affreschi solfatati.
Hanno ricordato la sua figura e la sua opera Cristina Acidini, soprintendente del Polo Museale Fiorentino, Marco Ciatti soprintendente dell’Opificio Pietre dure e la figlia Daniela, restauratrice.
Maria Eugenia Panzera