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“E’ tempo di provare cose nuove” non è la citazione di un film, né la battuta di qualche attrice sul red carpet alla premiere del suo nuovo film, bensì la dichiarazione d’intenti di un designer creativo come Giambattista Valli. Uno che segue un flusso di idee e lo porta avanti, lasciando che la creatività non prevalga sul genio. Un giusto bilanciamento, ed è questo che rispecchiava la sua ultimissima collezione, apparsa portabile e soprattutto fresca, così tanto che veniva voglia di indossarla subito.
In un’atmosfera dominata dal bianco, Valli porta in passerella un mix del meglio degli anni ’60 e degli anni ’70, con pantaloni bellissimi e ampi, molto ampi, che nascondono i tacchi, e perfetti, verrebbe da pensare, sia per l’ufficio che per una seduta di shopping. Romantiche camicette dalle maniche scanalate, con balze tres chic, li accompagnano. Su tutto, una cascata di fiori e paillettes, che si armonizzano con le geometrie perfette delle silhouette. Una collezione “cattura sguardi”, anche se quelli dei presenti erano attratti più dalle calzature delle modelle che dai look in se: stivali stringati, allacciati sino al ginocchio. Un dettaglio che seduce.
Più easy sono le collezioni di Stella McCartney ed Hermés. Se la prima ci ha abituato con il suo stile per “donna in carriera”, stavolta punta sul mix “maschile/femminile” con maglioni lavorati, tailleur con pantaloni dal profilo perfetto, abiti con colletti da polo e avvolgenti cappotti di pelliccia. Semplice e chic, proprio come piace a Stella. Hermés, probabilmente, avrebbe voluto seguire l’esempio della prima ma il risultato è una collezione rigida, non tanto nei colori quanto nella silhouette con ponchi cupi che riprendevano le linee delle gonne sotto, non c’è spazio per fronzoli o dettagli in più ne sui maglioni né sui pochi abiti. C’era l’idea ma non è stata sviluppata. Poteva fare di più. Ci si aspettava di più, da Hermés.
Immagini: Style.com; Giambattista Valli Press Office
Comments by Cristina Izzo