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La settimana della moda parigina permette anche a giovani talenti londinesi di presentare le loro collezioni, grazie alla partnership con il British Fashion Council e quotidianomime ha cercato di conoscere meglio alcuni dei designer emergenti, rivolgendo loro delle domande, di toccare con mano le loro creazioni e di comprendere ciò che si cela dietro la realizzazione della collezione.
Uno dei primi corner era dedicato alla collezione firmata Michael Van Der Ham: lo stilista, da sempre appassionato d’arte, ha tratto ispirazione da dipinti e strutture architettoniche cercando di dare vita a nuove geometrie. Il tentativo, afferma un membro del suo staff, è quello di creare una forma d’arte concettuale. Il mezzo per giungere a questo risultato sono i tessuti: organza, velluto combinato con tweed e chiffon, l’intento è proprio quello di creare un college, un pack work. Infatti, dietro ad ogni vestito, si cela la volontà di giocare con le stoffe, di dar vita ai vestiti via via sul manichino: processo razionale paragonabile a quello impiegato nella composizione di un puzzle, istintivo come la creazione di un’opera d’arte. A questo può essere paragonato ogni capo della sua collezione.
Diversa invece la fonte d’ispirazione dello stilista Ryan Lo, che modella la sua collezione sul rigido clima londinese. Lo stile infatti è quello vittoriano, opulento e barocco che perfettamente si addice alla principessa del ghiaccio. E quali tessuti esprimono al meglio questa idea? Ovviamente importanti e regali: Jacquard ricchi e broccati dai dettagli in pelliccia, tulle organza e velluto damascato, danno vita a camicie con colletti tramutati in fiocchi e gonne di pizzo. Non possono infine mancare una manciata di Swarovski ad illuminare il tutto.
Erano presenti non solo brand emergenti, ma anche affermati come Diesel, che ha presentato la collezione realizzata in collaborazione con lo stilista Nicola Formichetti. Il manager inglese Kristian Kristensen ha raccontato il tentativo di riproporre capi classici reinterpretati però in chiave moderna: il colore è quasi totalmente assente, fa infatti da sfondo a dettagli in colori pop, blu e rosa schiaparelli, realizzati con materiali elastici, il nero; nuance propria di tutte i capi in collezione. Gli elementi proposti con colori differenti, sono invece elementi che tracciano ogni abito, ripetendosi con ritmo costante. Vi è un fil rouge anche nell’utilizzo dei materiali, la maggior parte dei capi presenti sono infatti realizzati in nylon che diviene dunque il tessuto dominante ed un elemento principale nella collezione.
Dal total black ad una collezione in cui il colore è fondamentale: quella firmata Sibling. I capi sono stati pensati e disegnati per una ragazza giovane, sofisticata e chic e i tessuti impiegati perfettamente si adattano a ciò: agnello spazzolato, lurex ed un tripudio di perline e paillettes donano maestosità e brio ai capi. L’intera collezione è un omaggio alla cantante Blondie, le sue parole ne hanno infatti ispirato la realizzazione.
La collezione di Holly Fulton presentata quest’anno è la decima, e riserva come sempre molte soprese. La filosofia del brand è quella di poter accontentare un pubblico femminile piuttosto ampio, realizzando dunque capi versatili, più o meno sobri: dai body interamente rivestiti di pietre, a giacche in pelle dai dettagli in pelliccia. Tulle, paillettes e colori pastello rendono la collezione magica.
L’evento ha ospitato anche la prima collezione realizzata dalla designer inglese neo laureata Citlin Price, la quale ha voluto creare un collegamento con quella presentata oggi e quella invece realizzata per la sua laurea. Il fil rouge che lega ogni capo è l’applicazione di rose di tessuto, tono si tono. Per quanto riguarda infine l’utilizzo dei materiali, ha cercato di combinare stoffe preziose e ricercate come la seta, a tessuti meno pregiati come il nylon. Tutto ciò conferisce regalità ed eleganza ai capi ed il risultato finale è una collezione senza dubbio raffinata e ricercata.
Immagini: British Fashion Council, Elle.it
Comments by Ivan Allegranti
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