Fa parte di quella ristretta cerchia di attori italiani, capaci di interpretare personaggi forti con poche pennellate, impiegati per prodotti cinematografici di grande pregio.
Figlio di un’ elitè culturale, Pierfrancesco Favino è la nostra fashion icon di questa settimana.
il grande pubblico lo scopre realmente in occasione di due fiction televisive, Padre Pio e Gino Bartali – L’intramontabile, che lo consacrano nell’Olimpo dei prodotti culturali destinati a non passare di moda.
Ma è lunghissima la filmografia che lo ha visto protagonista: Enzo Monteleone, Maria Sole Tognazzi, Luciano Ligabue, Michele Placido, Ferzan Ozpeteck sono solo alcuni dei registi che si sono avvalsi della sua arte per interpretare dei ruoli o dei cammei nelle loro opere.
Adesso si impegna attivamente in attività di diffusione e divulgazione culturale sotto ogni aspetto.
Occhi neri e profondi conservano il profumo del Salento. Le origini pugliesi di Favino sono tangibili: la carnagione olivastra, la barba e i capelli colore della notte sono solo alcune delle sfumature che conferiscono un notevole fascino all’attore.
È una bellezza imperfetta, fatta di mascelle importanti e ombre, ribaltata e mutata in garanzia di unicità. Pierfrancesco Favino, con ironia e umiltà, muta e si trasforma per esigenze di copione (per interpretare il suo ultimo ruolo cinematografico è dovuto ingrassare di 20 kg) o semplicemente per vanità. Barbona, baffi e viso glabro si alternano.
Il vestiario è asciutto e misurato, non esistono eccessi o divagazioni stilistiche, pochi colori cupi per la sera e naturali per il quotidiano. Le forme sono classiche, ode alla purezza.
Annoverato a pieno titolo tra i sex simbols italiani, con molto dispiacere per le lettrici, Savino è padre di due signorine e solidamente legato alla compagna, l’attrice Anna Ferzetti.
È la prova che la seduzione oltre a passare dall’aspetto fisico passa dalla testa.
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