Il Sultano dei Brunei sta iniziando ad avere i primi problemi per i suoi alberghi di lusso a causa delle sue scelte sempre più restrittive in ambito religioso.

A pochi giorni dall’annuncio dell’introduzione nel piccolo stato asiatico della lapidazione secondo la Sharia, o legge di Dio, per adulterio e chi commette atti sessuali contro natura, si è scatenato a livello mondiale il boicottaggio della catena di alberghi di lusso di proprietà del Sultano dei Brunei, i Dorchester Collection Hotels. Gli alberghi, emblema dell’ospitalità di lusso, sono sparpaglaiti in tutto il mondo: Londra, Beverly Hills, Ginevra, Milano, Roma, Ascot, Parigi e Los Angeles.

In Italia il Sultano controlla il Principe di Savoia di Milano e l’Hotel Eden a Roma.

François-Henri Pinault, presidente e chief executive officer di Kering, ha aderito alla campagna mondiale di boicottaggio della catena di hotel.

“Come Presidente di ‘Kering for women’ che combatte la violenza contro le donne condanno fermamente la decisione del Sultano del Brunei e aderisco al boicottaggio delle sue proprietà alberghiere”. Questa la dichiarazione, lanciata con un twitt, con cui la Fondazione Kering ha espresso il suo disappunto, ma non solo. La Fondazione Kering non è sola in questa battaglia, infatti anche Hedi Slimane, creativo del brand Saint Laurent, ha espresso forti critiche in merito.

I boicottaggi sembrano avere una ricaduta economica, al Beverly Hills Hotel negli Stati Uniti sono stati annullati molti eventi con una conseguente perdita di circa due milioni di dollari.

 Immagine: Zimbio.com