Da oggi verranno esposti, all’interno della mostra “Pompei e l’Europa. 1748-1943”, i primi venti calchi restaurati che fanno parte del grande progetto di restauro comprendente 86 calchi realizzati a partire dal 1863. L’intuizione geniale è stata dell’allora direttore degli scavi Giuseppe Fiorelli che, dopo il ritrovamento di alcune cavità, decise di fermare i lavori e di far colare del gesso all’interno di queste cavità e attendere che lo stesso si solidificasse. Il risultato fu quello della ricostruzione di quattro corpi.

Questa invenzione del Fiorelli è quella del metodo dei calchi, grazie alla quale oggi possiamo vedere le espressioni dei volti, le pieghe dei vestiti, le posizioni contorte in cui i Pompeiani furono sorpresi dalla furia del Vesuvio, ma anche sagome di porte, di armadi, di radici di piante e di animali.

La grande scoperta permetterà di effettuare studi sui corpi ricostruiti attraverso il metodo del calco in gesso e, oltre alla pulitura, saranno analizzati attraverso scanner e facendo indagini conoscitive biologiche, biochimiche e chimico-fisiche, rx e dna.

A conclusione del lavoro verranno realizzati un documentario ed un volume ed ogni calco verrà replicato in 10 copie scala 1:1.

Immagini: pompeiisites.org