Il 12 Novembre Lush ha riaperto a Pisa, con uno store completamente restaurato e ovviamente Quotidianomime c’era. Per l’occasione, non ci siamo fatti mancare qualche domanda, per scoprire e farvi conoscere tutto quello che c’è da sapere su Lush, il brand inglese che ha rivoluzionato la cosmetica.
Risponde per primo Alessandro Andreanelli – Amministratore Delegato Lush Italia.
Per quale motivo è stato deciso di fare un restyling del negozio di Pisa? È un progetto previsto per tutta Italia?
Il progetto di restyling in essere accoglie in pieno la rinnovata filosofia del brand e si propone di coinvolgere il cliente in una shopping experience nuova, unica e immersiva. Nell’anno del ventesimo anniversario di Lush, i punti vendita si confermano un canale per comunicare in ogni loro dettaglio i valori chiave del brand, manifestando la sua unicità e le sue differenze rispetto alle altre aziende dell’industria cosmetica: lo spirito innovativo da sempre segno distintivo di Lush si fonde alla forte artigianalità e alla costante attenzione all’ambiente. Il progetto di restyling dei punti vendita è all’attivo a livello europeo e, per quanto riguarda l’Italia, sono previsti 4 refit completi di punti vendita e 8 refit parziali entro giugno 2016.
Chi è l’architetto di questo nuovo concept? Come mai vi siete ispirati al negozio Lush di Oxford Street a Londra?
Il nuovo concept si ispira nel design al flagship store di Oxford Street a Londra, il negozio Lush più grande al mondo. L’imponente negozio londinese si sviluppa su una superficie di 9.500 sq ft. (quasi 1.000 mq) una grandezza 13 volte superiore alla grandezza media dei negozi Lush a livello internazionale. Un concept curato dal team di Merchandiser Lush. L’opera di restyling del punto vendita di Pisa si ispira a questo negozio simbolo con l’obiettivo di rivoluzionare la shopping experience dei visitatori dei nostri negozi in tutta Europa, con una riorganizzazione degli spazi ripensata con caratteristiche completamente sostenibili.
Quanto incide l’Italia, soprattutto la Toscana, sul fatturato Lush?
L’Italia è il decimo mercato a livello globale ed il quarto a livello europeo. Per quanto riguarda la Toscana, si tratta di una regione importante per Lush, dal momento che siamo presenti con 4 negozi (a Firenze, all’interno del Centro Commerciale “I Gigli” a Campi Bisenzio, all’interno del Centro Commerciale “Le Fonti del Corallo” a Livorno, a Pisa) e pesa oltre il 10% del fatturato nazionale.
Si hanno riscontri economici positivi dal mercato italiano?
Il nostro mercato è impegnativo sia per quanto riguarda il costo degli affitti delle location, sia per il costo del lavoro. Nonostante questo, Lush è presente da oltre 15 anni e intende consolidare questa presenza nel futuro.
E in particolare, cosa ci si aspetta dallo store di Pisa?
Riteniamo sia possibile puntare a una crescita del fatturato del negozio almeno del 50%, considerando sia il numero importante di nuovi prodotti introdotti in occasione dell’apertura del flagship store di Oxford Street a Londra, sia il nuovo layout/arredamento del negozio che ci consentirà di gestire al meglio il flusso dei nostri clienti affezionati.
Mentre, in generale, quali sono i futuri progetti Lush?
Per quanto riguarda l’Italia, sicuramente consolidare la presenza del marchio nei centri storici delle principali grandi città italiane; per il resto del mondo, continuare ad aprire in nuovi mercati e aumentare la presenza in quelli storici.
E quali sono i mercati in cui il brand prevede di svilupparsi maggiormente?
Stati Uniti, Brasile, Emirati Arabi, Hong Kong, per citare alcuni esempi.
Per finire, chiediamo a Maria Bruschi, Pr Manager Lush Italia, qualcosa in più sui prodotti e le novità da non farsi scappare.
Tornando ai prodotti, quali sono i punti di forza di Lush? Che immagine il brand vuole comunicare ai propri clienti? Quando conta l’aspetto dello store in questo?
Lush è un’azienda nata nel 1995 in Inghilterra; da allora produce e commercializza cosmetici freschi e fatti a mano a base di ingredienti di prima qualità come frutta e verdura fresche, spesso biologiche o provenienti dal commercio equo e solidale, sintetici sicuri, oli essenziali purissimi e cioccolato. Tutti i prodotti sono realizzati nel rispetto dell’ambiente (sono spesso solidi e privi di confezione o dotati di un imballaggio riciclato al 100%), hanno una data di produzione e una di scadenza e sono cruelty free. Questi sono sicuramente punti di forza e tratti distintivi che ci differenziano profondamente dalle aziende dell’industria cosmetica. Trasparenza e tracciabilità sono valori chiave per Lush e sono espressi in ogni prodotto: ogni confezione, oltre a riportare l’INCI del prodotto, è dotata di un bollino che ne riporta la data di scadenza, insieme al nome e al ritratto del mastro impastatore che lo ha prodotto all’interno del nostro stabilimento produttivo (nel caso dell’Italia si tratta della Croazia). Lo store stesso è organizzato per far vivere l’esperienza Lush a 360°: il progetto di restyling in essere consente la creazione di un flusso ottimale all’interno del negozio, dove è possibile scoprire le diverse gamme di prodotto e provarle in prima persona, vivendo una rivoluzionaria esperienza di acquisto.
Quali sono le principali novità previste per questa stagione?
Le novità sono numerosissime e interessano la maggior parte delle nostre gamme di prodotto; per citarne una su tutte, gli innovativi trattamenti all’olio caldo per capelli Damaged, Kinky e Tangled, da far sciogliere nell’acqua bollente e applicare sui capelli asciutti prima del lavaggio per rivitalizzarli, definirli e districarli. Tanti anche i prodotti nudi e solidi introdotti o riformulati: dai balsami scrub da utilizzare sotto la doccia fino agli iconici shampoo solidi, emblema dell’attenzione del brand per l’ambiente se pensiamo che un solo confetto di shampoo solido può valere 80 lavaggi ed equivale a 750gr di shampoo liquido. Ogni anno, solo grazie agli shampoo solido Lush risparmia al pianeta ben 5,7 milioni di bottiglie di plastica. Anche sul fronte trasporto presenta diversi vantaggi: 1 camion di shampoo solido equivale a 15 camion di shampoo liquido e quindi produce 15 volte in meno di inquinamento.
Per finire, recentemente tutto il web ha parlato della campagna pubblicitaria Lush – Go Naked per il mercato australiano. Qual è la risposta del brand? Qual’era l’idea dietro al progetto? Con questo, è prevista una particolare campagna pubblicitaria per l’Italia?
La campagna Go Naked è stata sviluppata e lanciata da Lush Australia e presentata nelle vetrine di tutti gli store del paese. Il suo contenuto è stato ripreso dai media di tutto il mondo per il forte impatto che ha avuto sull’opinione pubblica. Protagoniste della campagna sono quattro commesse che hanno scelto di posare nude per rappresentare gli oltre 100 prodotti Lush venduti senza packaging. L’obiettivo è stato quindi quello di sensibilizzare l’opinione pubblica proprio in merito all’utilizzo del packaging e agli sprechi ad esso dovuti. Go Naked, come tutte le campagne Lush, non rappresentava una campagna pubblicitaria: per policy aziendale Lush non effettua investimenti in ambito advertising. Si tratta di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione che si sviluppa nei punti vendita e sfrutta la visibilità delle vetrine dei negozi. In Italia, così come nel resto del mondo, sono previste diverse campagne etiche per il 2016 a testimoniare la sempre costante attenzione del brand verso tematiche umanitarie, animali e ambientali.
Credits Immagini: Courtesy Press Office Lush Italia
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