Il Salone del Mobile 2012, che si è concluso due giorni fa, è stato un grande successo italiano ed internazionale. Le visite, da come affermano le testate giornalistiche più importanti, sono cresciute vertiginosamente portando lustro e splendore a questa grande fiera, soprattutto all’estero! MIME si è occupato di questo evento nella misura in cui il mobile incontra la moda, ovvero, quando i celebri stilisti come Armani, Missoni, Fendi, Versace ecc, si cimentano nella grande avventura dell’arredamento. Sorge spontanea la domanda se la moda ed il design abbiano degli elementi in comune. Certamente.” Certe tendenze moda si trasferiscono al mondo del design” (Luca Medici). Molti tessuti, pellami e colori utilizzati per un abito vengono poi reinterpretati dai grandi “stilisti” nell’arredamento. Un esempio? L’uscita 13/45 della sfilata di Armani Privè spring summer 2012 è stata ripresa, in parte, dal vaso color oro presentato da Armani/Casa durante questa fiera e in altri complementi della collezione. Oltre a questo” sharing” fra moda e design, bisogna ricordare che entrambe “sono due settori che amano il bello, che toccano la sfera sofisticata che ha fatto grande l’Italia nel mondo ma soprattutto che viaggia all’unisono verso un obiettivo comune, il made in Italy” (Luca Medici). 

Il Salone del Mobile 2012 è stato anche un omaggio alla tecnologia: presente in molti pezzi del nostro futuro arredamento, questo, un fattore… rivoluzionario?! Sì, perchè la modernità è sempre un’idea ed un sogno che l’uomo vuole raggiungere tramite le sue creazioni letterarie, scultoree e di design. Bisogna parlare quindi non di “tendenze future- ma- di evoluzioni future” che è ben diverso. Da come afferma esplicitamente l’interior designer milanese Luca Medici  parlare già di tendenze è un po’ affrettato ed approssimativo, perchè saranno le scelte delle persone a determinare il nuovo trend. È questo il punto cruciale di questa fiera appena conclusa: la tendenza vera è quella di guardare al passato per oltrepassare il presente e immaginare il futuro.

Ivan Allegranti