Questa settimana il focus di  MIME è il velluto.

Morbido, elegante, sensuale, il velluto ebbe probabilmente origine in Oriente. Giunse in Italia nell’Alto Medioevo grazie ai mercanti che percorrevano la Via della Seta e ben presto, a Palermo, Venezia, Amalfi e Lucca cominciò ad essere prodotto e lavorato.

Dal 14° al 18° secolo i maggiori centri di produzione italiani furono Catanzaro, Como, Firenze, Ferrara, Genova, Venezia, Lucca, Mantova e Milano, mentre all’estero solo la Francia ebbe una produzione notevole.

Nel 19°secolo infine, la cittadina ligure Zoagli guadagnò la supremazia italiana per la produzione e lavorazione del velluto.

Sarà successivamente la moda degli anni ’50-’60 a ridare lustro al velluto, soprattutto nella moda femminile, quando la Haute Couture faceva sognare.

Nel 1996, quando Gwineth Paltrow, alla serata degli MTV Music Awards si presentò in un abito di velluto creato da Tom Ford per Gucci, questa nobile stoffa ritornò di scena.

La consacrazione del velluto si ebbe però nel 2006, quando questo incomincia ad essere utilizzato in maniera massiccia per l’abbigliamento maschile e per le calzature, in particolare quelle di Alberto Moretti che delle “Velvet shoes” (loafers in velluto) ha tratto il successo.

Per la stagione autunno inverno 2013, il velluto, o meglio, il velvet, è il materiale principe per capi ed accessori dedicati all’uomo elegante, moderno, ma allo stesso tempo tradizionale e metropolita: giacche, scarpe, cravatte e papillon sono infatti i must have di questa stagione.

Per il gentil sesso invece, il velluto è sì presente nelle collezioni dei vari stilisti, ma meno rispetto alla moda maschile ed esclusivamente per le occasioni più eleganti e formali.

Questa settimana sarà così dedicata all’eleganza, allo stile ed all’estremo lusso del velvet, Made in Italy, e non solo, sia nel fashion che nel luxury.

Immagine: Giorgio Armani Autunno-Inverno 2013-14