Sono ormai passati i tempi in cui la moda maschile era dominata esclusivamente da look formali. Dopo gli anni ottanta e l’esplosione dello sportswear, gli ultimi tre decenni hanno segnato un attenuarsi progressivo della linea di demarcazione che separava l’abbigliamento classico da quello sportivo. Oggi come non mai uno stile trasversale si afferma e sporty e chic si legano in un connubio indissolubile.

Il focus per l’uomo del prossimo inverno punta su una ricerca nei materiali e nei tagli, la praticità è dogma inviolabile, lezioso è il modo in cui si coniuga all’estetica. Capi trasformabili, multistrato capaci di adattarsi ad ogni occasione. In questo delirio tecnico naturalmente un occhio va al passato verso le proprie radici, si prendono in considerazione stoffe classiche e dettagli preziosi squisitamente decor.

Tessuti tecnici, dettagli rifrangenti e una grande vivacità cromatica sono ormai luogo comune dell’abbigliamento. La running mania, prima accennata timidamente da scarpette da corsa vitaminiche sotto il jeans arrotolato, diventa regola. Assenza di cuciture, prestazioni elevate e tecnologia sono i cardini che scelgono gli urban runner (Jeremy Scott).

Per questo inverno non ci sono dubbi, giubbini ad alta definizione (Y-3), golf tricot e dettagli comodi e tecnici. Questo inverno sdogana gli sport invernali e li porta in passerella complici di una voglia di stupire che non si assopisce con l’abbassarsi delle temperature. La sostanza dello stile snowboard contamina e colora l’uomo del prossimo inverno. (Moncler Gamme Bleu) (Vivienne Westwood)

Gli equipaggiamenti degli esploratori del passato diventano oggi fonte di ispirazione per gli stilisti che tracciano i margini di un uomo coperto di cuoio e pelliccia, calda memoria di imprese estreme a prova di circolo polare artico. Nei toni dell’ocra, dell’ardesia, dei marroni e dei grigi, montoni, cappe e capispalla si sovrappongono a calde sciarpe per sconfiggere gli inverni più rigidi. (Valentino) (Fendi)

Via libera dunque alla contaminazione sportiva del guardaroba dell’uomo 2015: catturati dalla rete di un canestro (Givenchy), proiettati nel baseball a stelle e strisce (Jeremy Scott) o pronti per un allenamento (Astrid Andersen). L’imperativo è osare e sporcare della grinta maschia degli sport la quotidianità metrosexual.

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