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“Tra arte e moda”: un omaggio al Museo Salvatore Ferragamo

È ancora possibile, in questo contesto, parlare di dicotomia tra arte e moda come accadeva nel secolo scorso?

Il progetto “Tra arte e moda” analizza le forme di dialogo tra questi due mondi: contaminazioni, sovrapposizioni e collaborazioni.

Dalle esperienze dei Preraffaelliti a quelle del Futurismo, dal Surrealismo al Radical Fashion.

Nel percorso si focalizza l’attenzione sul lavoro di Salvatore Ferragamo, affascinato e ispirato dalle avanguardie artistiche del Novecento; su alcuni atelier degli anni cinquanta e sessanta, luogo di studio e d’incontri, e sulla nascita della cultura della celebrità, per proseguire con le sperimentazioni degli anni novanta e arrivare a domandarsi se nell’industria culturale contemporanea si possa ancora parlare di due mondi distinti, o se invece siamo di fronte a un fluido gioco di ruoli.

La particolarità del piano espositivo risiede nella collaborazione di più istituzioni culturali e nella dislocazione della mostra in varie sedi: oltre al Museo Salvatore Ferragamo, promotore e organizzatore del progetto insieme alla Fondazione Ferragamo, ospitano le diverse esposizioni a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini e, a Prato, il Museo del Tessuto.

È un omaggio al Museo Salvatore Ferragamo che ha curato e ideato il progetto e un simbolo: da un lato un elemento decorativo, essenziale all’estetica di un modello di Salvatore Ferragamo del 1958, la décolleté Tirassegno, e dall’altro un’opera di uno dei grandi artisti americani della seconda metà del Novecento, Kenneth Noland, che ne è stata fonte d’ispirazione.

La moda è arte? Questa semplice domanda nasconde il complesso universo di una relazione articolata, su cui si è indagato a lungo nel corso del tempo, senza mai giungere però a una definizione chiara o univoca.

 

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

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