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Art Basel Miami: l’arte ha invaso la Florida

Si è appena concluso Art Basel a Miami, l’evento artistico che da 15 anni ormai anima la città più cool della Florida.

Curata per il secondo anno consecutivo da Noah Horowitz, si tratta della versione d’oltreoceano del più celebre Art Basel in Suiza, divenuto il più importante evento artistico al mondo degli ultimi anni.

Come solo Miami Beach sa fare, l’evento è stato trasformato in un happening che racchiude in sé non solo arte ma anche cultura, feste ed eventi di cinema, architettura e musica, ed anche quest’anno si è rivelato un grande successo.

L’esposizione si è tenuta nel quartiere Art Deco, vicino alla spiaggia e ai maggiori hotels e ristoranti, accogliendo una selezione di espositori provenienti da Nord America e America latina, Europa, Africa, Asia, proponendo opere del ventesimo e ventunesimo secolo. E i primi risultati, ottimi direi, delle vendite, hanno subito mostrato che le cose sarebbero andate in maniera positiva: acquistati Enrico Castellani per 1 milione di euro, James Rosenquist 680mila dollari, Lee Ulfan 750 mila.

E questo è solo un assaggio…

Sono state oltre 269 le gallerie, di tutto il mondo, ad animare il , per oltre quattromila artisti rappresentanti, ed è stato incredibile vedere opere in ogni dove, perfino nei giardini e accanto alle palme.

Svariate e differenti tra loro sono state le sezioni in cui è organizzata la fiera: Galleries, Nova, Positions, Edition, Kabinett, Public, Film

Numerosi gli artisti italiani presenti: Alfonso Artiaco, Galleria Continua, Massimo De Carlo, Kaufmann Repetto, Magazzino, Giò Marconi, Mazzoleni, Franco Noero, Lia Rumma, Tornabuoni, Raffaella Cortese, Francesca Minini, Prometeogallery di Ida Pisani, Galleria d’Arte Maggiore G.A.M.

Arte everywhere e everyway: dai colori di Jhon Armedler in un’enorme parete, (Galleria Massimo de Carlo), in cui le proporzioni si fondono nello spazio, alle Mimesi di Giulio Paolini (Barbare Mathes Gallery), o al Maze of Quotes, progetto di Toilet Paper con Seletti e Gufram per la Fondazione Beyeler, alle visioni allucinate di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferraro.

Raccontare tutti gli artisti sarebbe magnifico, ma certo servirebbe un tomo enciclopedico, o forse due, idem per la fiera in generale…

 

 

Elisa Ricci

Credits Immagini: ArtBasel Official Facebook

La mostra “Tra Arte e Moda” viaggia negli anni Cinquanta

La mostra “Tra Arte e Moda. Nostalgia del futuro nei tessuti d’artista del dopoguerra” si arricchisce di un ricco calendario di incontri organizzati per raccontare alcuni aspetti della cultura e della società italiana degli anni Cinquanta.

A partire dal 3 novembre e per tutta la durata della mostra (19 febbraio 2017), conferenze, concerti, visite esperienziali e molto altro ancora animeranno le sale espositive del Museo, in un viaggio alla scoperta della creatività che a partire dall’immediato dopoguerra pervade e contamina tutte le arti, nonché rivoluziona i modi di vivere, di abitare, di vestirsi.

L’arte passa anche attraverso la musica. Ecco allora che il calendario di arricchisce anche di alcuni appuntamenti musicali: venerdì 18 novembre va in scena il repertorio radiofonico italiano dal 1924 al 1954 a cura di Radiorchestra, uno spassoso ensemble di otto elementi che interpreterà brani celebri ispirati allo swing americano.

Ogni terza domenica del mese, a partire da domenica 20 novembre per un totale di quattro appuntamenti, una speciale visita esperienziale alle ore 17.00 condurrà il visitatore alla scoperta di alcune selezionate opere esposte in mostra. La guida accompagnerà il pubblico alla ricerca di un inedito punto di vista per confrontarsi ed avvicinarsi all’arte astratta anche grazie a curiose attività pratico manuali.

Tutto il calendario, nonché le informazioni sui costi e le modalità di partecipazione sono consultabile sul sito www.museodeltessuto.it.

Per i membri del Museo del Tessuto Supporter Club: posto riservato per gli eventi ad ingresso libero e gratuità per gli eventi a pagamento.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

La mostra “Il giardino delle delizie” ospite al Museo del Tessuto

Il Museo del Tessuto a partire dal 16 ottobre ospita Il Giardino delle delizie, la prima mostra personale in Italia della felt-maker Marjolein Dallinga.

Quattordici grandi opere in feltro, ispirate all’omonimo dipinto di Hieronymus Bosch, verranno allestite all’interno delle sale espositive del Museo fino al 29 gennaio prossimo, in un percorso magico e surreale che le armonizza coi tessuti e i macchinari antichi.

Originaria dell’Olanda, attualmente residente in Canada, Marjolein Dallinga ha avviato le sue prime esperienze artistiche dedicandosi al disegno e alla pittura. Successivamente si è interessata all’infeltrimento della lana, tecnica che, per possibilità creative e plastiche, si armonizza appieno con la sua sensibilità per il colore e per le forme.

Le opere presentate al Museo del Tessuto sono espressione del subconscio dell’artista e rispecchiano la fascinazione per il mondo naturale. Il suo immaginario prende vita attraverso fantasiose istallazioni che assumono forme di creature surreali morbide e allungate, sospese oppure alla ricerca della terra, cariche di colori cangianti dalle infinite sfumature che richiamano i fenomeni naturali.

Nei giorni precedenti l’inaugurazione, prevista per il giorno 15 ottobre alle ore 17.00, l’artista realizzerà un’opera site specific appositamente per il Museo, in un working progress creativo nato dall’ispirazione dell’artista. Per tale motivo nei giorni 11, 12 e 13 ottobre il Museo effettua un’apertura straordinaria fino alle ore 19.00, per consentire al pubblico degli interessati di conoscere da vicino tutti segreti della tecnica del feltro.

L’opera verrà poi donata al Museo per entrare a far parte delle proprie collezioni al termine della mostra.

Infine, domenica 16 ottobre, primo giorni di apertura al pubblico della mostra, altra apertura straordinaria dalle ore 10.00 alle ore 19.00 ad ingresso gratuito, in collegamento con il Grand Opening del Museo Pecci.

La mostra è realizzata in collaborazione con DyeingHouseGallery, azienda pratese che negli anni si è affermata a livello internazionale nella produzione e vendita di materie prime ad artisti, artigiani e creatori di oggetti in feltro.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

TOILETPAPER approda a Les Galerie Lafayette

Il 6 luglio 2016, Les Galeries Lafayette, storico department store parigino, presenta un progetto speciale di TOILETPAPER.

Si tratta del duo creativo formato da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, intento a rivoluzionare gli spazi de Les Galeries Lafayette con un nuovo allestimento delle vetrine, una mostra alla Galerie des Galeries e un’installazione sotto la grande cupola.

La mostra alla Galerie des Galeries, dal titolo TP-rama, vede il coinvolgimento dei design brand italiani Gufram e Seletti che partecipano a questo importante progetto attraverso gli oggetti realizzati con il magazine.

Per le vetrine, TOILETPAPER ha ideato 11 immagini che offrono ai visitatori uno sguardo spiritoso sulla capitale francese.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

LA TENDA EXPERIENCE lancia il progetto “ACQUA”

LA TENDA Milano dedica la sua vetrina LA TENDA EXPERIENCE al progetto “ACQUA”.

A partire dal 16 Maggio, per quindici giorni, Vittorio Longoni presenta una capsule esclusiva realizzata da Davide Maronati, fashion designer del brand METAMORFOSI.

Oggetto della vetrina, capi semplici e al contempo sofisticati, i quali traggono ispirazione dal lino, tessuto importante che rimanda all’elemento naturale dell’acqua e ai suoi colori multi sfaccettati, trasparenti ed evocativi.

Da una parte un lino tramato con un sottile filo di nylon trasparente, che conferisce lucentezza leggera e riflessi traslucidi, elementi tipici dell’acqua; dall’altra il lino crêpe, dall’aspetto leggermente ‘increspato’, appunto, che rimanda alla suggestione della superficie del mare quando una delicata brezza di vento lo muove sinuosamente.

A raccontare questo esclusivo showcase le opere dell’artista Matteo Pugliese, scultore milanese di respiro internazionale.

Pugliese ha tenuto personali a Milano, Venezia, Roma, Hong Kong, New York, Anversa, Bruxelles, Lugano, l’Aia.

Il prossimo 5 Giugno prende il via una mostra nella prestigiosa sede della Versiliana di Marina di Pietrasanta, dove verranno esposte, sino al 15 settembre 2016 e per la prima volta, delle sculture in marmo e in vetro soffiato, e alcuni lavori monumentali.

Le sue opere “Extra Moenia” e “I Custodi” sono nell’immaginario collettivo.

La vetrina de LA TENDA EXPERIENCE ospitano “Sott’acqua”, opere in bronzo in bagno d’argento realizzate nel 2005. Corpi avvolti dall’acqua, figure sinuose e riflessi di luce. In realtà, l’acqua, è stata scolpita nella sua forma e nella sua luce.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

“Tra arte e moda”: un omaggio al Museo Salvatore Ferragamo

È ancora possibile, in questo contesto, parlare di dicotomia tra arte e moda come accadeva nel secolo scorso?

Il progetto “Tra arte e moda” analizza le forme di dialogo tra questi due mondi: contaminazioni, sovrapposizioni e collaborazioni.

Dalle esperienze dei Preraffaelliti a quelle del Futurismo, dal Surrealismo al Radical Fashion.

Nel percorso si focalizza l’attenzione sul lavoro di Salvatore Ferragamo, affascinato e ispirato dalle avanguardie artistiche del Novecento; su alcuni atelier degli anni cinquanta e sessanta, luogo di studio e d’incontri, e sulla nascita della cultura della celebrità, per proseguire con le sperimentazioni degli anni novanta e arrivare a domandarsi se nell’industria culturale contemporanea si possa ancora parlare di due mondi distinti, o se invece siamo di fronte a un fluido gioco di ruoli.

La particolarità del piano espositivo risiede nella collaborazione di più istituzioni culturali e nella dislocazione della mostra in varie sedi: oltre al Museo Salvatore Ferragamo, promotore e organizzatore del progetto insieme alla Fondazione Ferragamo, ospitano le diverse esposizioni a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini e, a Prato, il Museo del Tessuto.

È un omaggio al Museo Salvatore Ferragamo che ha curato e ideato il progetto e un simbolo: da un lato un elemento decorativo, essenziale all’estetica di un modello di Salvatore Ferragamo del 1958, la décolleté Tirassegno, e dall’altro un’opera di uno dei grandi artisti americani della seconda metà del Novecento, Kenneth Noland, che ne è stata fonte d’ispirazione.

La moda è arte? Questa semplice domanda nasconde il complesso universo di una relazione articolata, su cui si è indagato a lungo nel corso del tempo, senza mai giungere però a una definizione chiara o univoca.

 

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

Le pochette Handmade di Paola Di Domenico: oggetti d’arte e accessori moda

Fondatrice dell’omonimo brand, Paola Di Domenico è una giovane autrice abruzzese di borse pochette handmade, realizzate sotto un’accurata e profonda ricerca artistica.

Nel 2010, dà vita al suo “primo” oggetto che racchiude in sé il fascino della moda, l’unicità ed il valore dell’arte e la tradizione dell’artigianato.

La pochette Handmade è descritta dall’artista come un oggetto d’arte da collezione, un modo per indossare l’arte, ma al contempo è un accessorio moda, un mezzo per esprimere se stessi, essendo ogni borsa un pezzo unico.

La pochette firmata Paola Di Domenico è dipinta in acrilico su tela di juta, rivestita in lino, impreziosita da bottone gioiello e completamente cucita a mano. Tutti i singoli elementi sono artigianali, dal tinteggio della tela alla cucitura, fino alla firma autografa apportata dall’autrice su ogni pochette e il tempo di realizzazione di ogni singolo pezzo va dalle cinque alle sette ore.

Unitamente alla pochette viene rilasciata l’autentica su foto, sul retro della quale vengono riportate le misure, la tecnica utilizzata per la realizzazione e la firma dell’autrice a garanzia di autenticità.

“Il mio percorso artistico nasce nel 2002, quando improvvisamente mi son trovata a prendere tra le mani tele, pennelli e colori e ho cominciato a dialogare con loro creando opere d’arte informali che richiamano molto l’action painting di Jackson Pollock. Nel 2010 nasce la prima pochette; volevo poter divulgare ciò che creavo sulla tela, portarlo in strada, permettere alla gente di toccarlo, di utilizzarlo, sdoganare la sacralità dell’arte.” spiega l’artista.

“Volevo proprio questo: creare un oggetto importante, ma quotidiano, accessibile e di cui tutti abbiamo bisogno, ma che potesse essere anche personalizzato ed unico. Queste borse, che ormai creo da cinque anni e che sono riuscita a distribuire anche in alcuni negozi di prestigio in Italia, sono costruite con le mani, con la mente e con il tempo, tanto tempo e credo che questi siano elementi importanti, perché danno alle pochette unicità e prestigio; ogni pezzo viene lavorato singolarmente, ad ogni borsa dedico il suo tempo, il tempo che mi chiede lei.”

 

Credits Immagini: Paola Di Domenico

“Forte e fragile: I grandi felini nell’arte di Robert Dallet”, la nuova mostra omaggiata da Hermès

Nel cuore di Milano, la maison parigina Hermès rende omaggio allo straordinario talento dell’artista e naturalista francese Robert Dallet (1923 – 2006).
“Forte e fragile: I grandi felini nell’arte di Robert Dallet” è il titolo della straordinaria mostra esposta presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano – GAM.

Resa possibile grazie alla partnership tra UBS e GAM, la collaborazione è volta a valorizzare il museo e le sue collezioni anche attraverso un programma culturale che ha come tema fondante proprio quello del collezionismo in tutte le sue forme.

L’esposizione è stata inoltre realizzata con Panthera, l’organizzazione mondiale per la tutela dei felini selvatici con sede negli USA, ed è stata presentata a gennaio 2016 al Bruce Museum di Greenwich, USA.

Sarà in mostra a Milano dal 23 aprile per poi proseguire il suo percorso itinerante a Monaco di Baviera, Hong Kong, Taiwan e Bombay e verranno esposti più di 60 quadri, disegni e schizzi dell’artista, che illustrano otto specie di grandi felini: tigre, leone, leopardo, ghepardo, puma, giaguaro, leopardo delle nevi e leopardo nebuloso.

Fil rouge della mostra è l’ approccio multidisciplinare che riunisce arte, disegno e scienza, permettendo così alla mostra di fornire un quadro visivo per un potente messaggio di tutela e celebrare la collaborazione ventennale di Dallet con Hermès.

La mostra è curata da Dominique Surh della Leiden Collection, la collezione privata di arte di Thomas Kaplan, fondatore di Panthera, con i contributi di Ménéhould de Bazelaire, direttore del Patrimonio Culturale Hermès.

I quadri e i disegni che compongono il lavoro di Dallet sono stati selezionati sia dalla collezione Emile Hermès, sia dalla collezione privata della famiglia di Robert Dallet. La mostra sarà accompagnata da un libro pubblicato da Hermès in collaborazione con la casa editrice francese Actes Sud.

 

GAM-Galleria d’Arte Moderna
Dal 23 aprile all’8 maggio 2016
Ingresso libero

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

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