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Trend di stagione: è arrivato il tempo del fluo

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MFW 2017: tra classicità e modernità

La tendenza dei designer alla Milano Fashion Week di quest’anno è stata di rileggere ed esaltare il background delle proprie maison, ripercorrendo in chiave attuale e moderna la tradizione passata e il proprio DNA.

Tra i brand che meglio hanno saputo coniare passato e presente di sicuro primeggiano MaxMara, Fendi e Prada.

Max Mara scandaglia l’essenza più profonda del design minimalista, esaltando lo stile e la creatività italiana che hanno fatto la storia della moda. Tailleur sartoriali, ampi pantaloni da abbinare a felpe in cachemire, e cappotti avvolgenti  abbracciano semplicità e lusso.

Anche Fendi e Prada optano per una collezione essenziale e un lusso frutto dell’alta sartoria. Per il brand romano Karl Lagerfield arricchisce le geometrie degli abiti con intarsi di preziose pellicce sulle lunghe maglie e sui cappotti maschili.  E attraverso le foglie autunnali che si posano su camicie in seta, gonne e lunghi abiti in chiffon celebra il savoir- faire artigianale.

Miuccia Prada segue la scia di Lagerfield omaggiando uno sfarzo esibito su capi modesti.  Una collezione dove trionfa il velluto millerighe, trasformato in pelliccia preziosa, la pelle vintage e infine i fiori astratti che infondono un tocco poetico e romantico ai maglioncini d’angora.

Più eccentrici e legati al retrò sono invece Moschino e Vivetta, che celebrano gli anni ‘40 e fanno uso di stampe e colori sopra le righe e originali.

La  donna di Les Copains, è invece più sobria e rappresenta una ragazza che indossa capi ispirati al mondo del college. A dare movimento al look ci pensano le lunghissime sciarpe, che avvolgono il collo, e le calze sportive, abbinate sia all’abito leggero nude sia al caban maschile blue navy.
Federica Bonetti

Credits immagini: Vogue Runway

Milano Men Fashion Week: tutti i trend per la prossima stagione

Sono state oltre 70 le collezioni che durante la Milano Fashion Week, da poco conclusa, sono state presentate in qust’edizione.

E, anche se con la testa siamo già a Parigi, è questo il momento per tirare le somme su quelli che saranno i trend per il prossimo inverno. La tendenza generale va in direzione della comodità e dei look decisamente sporty.  Sporty si, ma senza trascurare lo stile e i dettagli. A dispetto di qualche anno fa, compare tanto colore, proprio come negli amati anni ottanta e novanta, (Fendi, Armani, Etro, Palm Angels, Rossignol, Philippe Plein). In linea con il mood generale è, inoltre, confermata la presenza dello zaino, anche in grandi formati, e del borsone, diventati accessori indispensabili, sebbene poco formali, che si sono presi a pieno titolo la posizione di passepartout (Marcelo Burlon, Moschino).

Tornano i cappotti, siano lunghi e formali, (Versace, Neil Barret, Les Hommes), o corti e, inaspettatamente, sportivi, (N21). I pantaloni si fanno più morbidi e meno stretti sugli orli,e in qualche caso fanno capolino modelli a zampa. I tagli diventano unisex, i maglioni over, la lana e i filati pregiati saranno protagonisti per rendere il prossimo inverno hot and comfy.

 

Elisa Ricci

Credits Immagini: Luxurygallery

Bella Hadid per Fendi SS17

Se ti chiami Bella Hadid, é probabile che in molti pensino che tu non abbia sogni da realizzare perché li vivi ogni giorno. Ma la modella statunitense smentisce questa credenza con una foto su Instagram. La Hadid infatti é stata scelta da Fendi come volto della campagna Spring Summer 2017.

Continua cosí il sodalizio tra la modella e il brand italiano, e Karl Lagerfeld: proprio lui la volle per la chiusura della sfilata che celebrava i 90 anni del brand a Roma. Fotografata da Lagerfeld, la Hadid prende il posto della sua collega e amica Kendall Jenner: un mood vintage fa da filo conduttore per tutta la campagna, in cui la Hadid veste un mini abito floreale o una maxi gonna rosa mixata ad una maglia leggera a righe, il tutto accompagnato da accessori unici come le borse Fendi e il broncio della top. Se il primo diventerà un cult di stagione che tutte vorranno avere e poche avranno, per il secondo basta lavorarci su.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Harper’s Bazaar

Scalo Milano: il “quadrilatero” del design

Il 27 ottobre sarà inaugurato Scalo Milano, centro commerciale della regione Lombardia, guidato da Promos e gruppo Lonati.

«Ormai Milano è una vera area metropolitana: Locate Triulzi è a 10 minuti di macchina da Linate e a 20 dalla fiera di Rho ed è facilmente raggiungibile dal centro; il passante ferroviario S13, che attraversa la città, ha una fermata proprio a Locate – spiega Maffioli –. Il nome l’abbiamo scelto perché vogliamo che sia un luogo di scambio tra persone e territorio, crocevia di idee nuove e stili di vita emergenti . A Milano esistono alcune vie con negozi di mobili, complementi d’arredo, illuminazione, ma non c’è un “quadrilatero del design”. Né ci sono multimarca di settore. Lo stesso vale per qualsiasi altra grande città del mondo – racconta Maffioli –. Scalo Milano sarà il primo esempio e pensiamo che possa attrarre gli italiani e ancora di più gli stranieri, specie i turisti dall’Asia, dove si sta scoprendo il piacere del “bello e ben fatto in Italia” non solo nella moda, ma anche per la casa».

Tra i trenta monomarca ci saranno Luxury Living (Fendi Casa e Trussardi Casa), Molteni, Poltrona Frau, Poliform, B&B Italia, Kartell, Alessi, Scavolini.

«I grandi marchi che si considerano in diretta competizione , ad esempio Nike e Adidas, finora nei centri commerciali hanno preteso di essere a debita distanza uno dall’altro. Noi siamo riusciti a convincere i brand “sport&active” a concentrarsi in un’area, quelli “jeans&casual” in un’altra e i marchi del lusso accessibile in un’altra ancora».

La zona “contemporary&affordable luxury” ospiterà brand come Fratelli Rossetti, Baldinini e a.testoni per le scarpe; Patrizia Pepe, Liu Jo, TwinSet per l’abbigliamento. Senza dimenticare la gioielleria (Dodo di Pomellato) e brand ancora poco distribuiti in Italia.

«Karl Lagerfeld ha scelto Scalo Milano per il primo monomarca del brand che porta il suo nome. E nei prossimi mesi avremo molto altre sorprese».

 

Credits Immagini: IlSole24ore

MFW – Gli highlights del Day 2

La Settimana della Moda milanese continua a stupire i fashion addicted.

A partire dalle paper dolls bidimensionali che hanno calcato la passerella di Moschino per la prossima stagione estiva. Le bambole diventano realtà e l’illusione ottica data dal trompe-l’oeil, diventa protagonista dello show.

A concludere il defilè in abiti da sera, finti e colorati: Gigi e Bella Hadid, Sara Sampaio, Irina Shayk, Anne Gaby Odielle e Anna Cleveland.

Da bamboline di carta ad animali feroci.

Miuccia Prada propone una scenografia, la proiezione di un’installazione cinematografica, ideata dal regista David O’Russell e soprattutto una collezione che si trova faccia a faccia con la tradizione della maison. Si parla di un’eleganza semplice, di un’umanità nella sua essenza, senza complicazioni di stile. In passerella sfilano le tappezzerie degli anni Sessanta e i grembiulini che diventano protagonisti, le borse a cartella squadrate, le divise da educatrice e le uniformi cinesi.

Genny punta su una collezione dall’immagine pulita, ma mai banale. In passerella una donna che ama i contrasti, romantica ma forte e determinata al tempo stesso. Per la primavera-estate 2017 la creative director di Genny, Sara Cavazza Facchini propone giacche e gilet dai tessuti operati che si abbinano a pantaloni fluidi e svasati, ruche, perle, ricami preziosi e trasparenze che raccontano una storia fatta di sensualità ma anche di estro. Per la sera, gli abiti diventano in chiffon, i bustini tempestati di perle si arricchiscono di inserti plissettati.

La nuova collezione di Max Mara riporta stampe di foglie, linee nette, riprese di pelle sopra i cappotti e più in generale un desiderio di trattare l’abito come fosse un pensiero astratto e perfetto.
Il gioco continua con le maglie jacquard che disegnano pappagalli e altra fauna dell’equatore, o per le gonne che ricordano i rampicanti disordinati della natura. Sopra lo show svetta la nuova borsa della maison, un secchiello con punti selleria, un chiaro tributo a Lina Bo Bardi.

Fendi racconta il dialogo impossibile tra Maria Antonietta e le atlete presenti alle Olimpiadi di Rio. I costumi della prima e le divise delle secondo prendono vita nello stesso abito, con giochi di sovrapposizioni e di paradossi che riescono a portare Versailles dentro le gare d’atletica contemporanee.
Lo show è quindi un incidente: quello tra gli stucchi, i broccati, le sedie, i divani e la Francia prima della Rivoluzione e i tessuti tecnici, le maglie aderenti e le altre amenità da ginnasta o centopedista.

Infine Emilio Pucci. Il jersey è il simbolo di dinamismo e dell’agilità nei movimenti, un pilastro nella storia della maison. Oggi reinterpretata con la direzione creativa di Massimo Giorgetti, la collezione è realizzata interamente in jersey (inclusi gli stivaletti alla caviglia dal tacco medio), ci sono tute e abiti fascianti con nodi o ruches. Ha l’aria di un guardaroba pensato per una donna cosmopolita, sempre in viaggio e quindi vestita con abiti confortevoli e facili da portare e che non si sgualciscono con facilità.

 

 

Rossella Alfani

Credits Immagini: Vogue IT

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