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Victoria Beckham per il 2016 World AIDS Day

Il prossimo 1 Dicembre ricorre il World AIDS Day e come ogni anno, il mondo della moda, e non solo, scende in campo per fare la sua parte.

Victoria Beckham decide si schiera in prima fila: diventata nel 2014 UNAIDS International Goodwill Ambassador, quest’anno la designer ha disegnato una tshirt, per adulto e per bambino, con l’aiuto di una “designer d’eccezione”. La Beckham ha infatti dichiarato che i disegni della figlia Harper l’hanno ispirata nel processo di creazione delle t-shirts.

La designer ha postato, come qualunque madre orgogliosa della propria figlia, sul suo profilo Instagram i disegni della figlia che l’hanno ispirata. Le t-shirt presentano un fondo bianco, a richiamare i fogli da disegno, dove campeggia un disegno stilizzato di un bambino con un fiocchetto rosso appuntato sul petto (simbolo della lotta all’AIDS), nella versione per bambini il fondo bianco è mixato ad irregolari e astratti schizzi rossi. La collezione include anche due paia d’occhiali, per adulto e per bambino, dal design lineare, rigorosamente rossi.

La collezione è acquistabile sul sito ufficiale della stilista, e il ricavato andrà a finanziare la Born Free Africa, fondazione che lavora per eliminare la trasmissione dell’AIDS dalle madri ai figli.

Quindi, il prossimo 25 Novembre, non voltatevi dall’altra parte, non limitatevi a postare qualcosa sui vostri social, ma schieratevi in prima fila accanto ad altre donne per combattere una malattia che ogni anno colpisce milioni di persone. Make the difference.

 

 

Cristina Izzo

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Christmas Limited Edition – Burberry celebra Elton John

Per gli amanti della musica e gli amanti della moda, il Natale 2016 regala una sorpresa. O, meglio, a fare una sorpresa ci pensa Burberry. Dopo aver stregato il pubblico Il Racconto di Thomas Burberry ( per saperne di più non perdete), il brand britannico colpisce ancora e collabora una stella della musica, Sir Elton John, realizzano un cofanetto di vinili in edizione limitata contenente sei dei suoi classici album.

Non è la prima volta che Burberry ed Elton John  uniscono le forze: infatti, entrambi sono uniti dalla comune passione per il supporto dato agli artisti inglesi emergenti in campo musicale, ai quali viene messa a disposizione una piattaforma dove possono presentare il loro lavoro.

E mentre Elton John sostiene la nuova musica grazie alla sua società di gestione Rocket Music e al suo programma abituale su Beats 1 intitolato The Rocket Hour, Burberry ha contribuito nello scoprire  nuovi talenti grazie alle sue campagne e alla piattaforma Burberry Acoustic.

I dischi sono stati selezionati da Elton John in persona, e coprono un arco temporale che va dal 1970 al 2001: si comincia con Elton John: album di debutto del cantante , e comprende i brani ‘Your Song’ e ‘Take Me To The Pilot’,  si passa poi a  17-11-70 (primo album live),  Madman Across the Water (scelto per questo cofanetto da Elton come uno dei suoi ‘album preferiti di tutti tempi) che comprende i classici come ‘Tiny Dancer’, ‘Levon’ e l’epica ‘Indian Sunset’, Captain Fantastic and the Brown Dirt Cowboy (disco autobiografico), Too Low for Zero (primo album in sette anni a essere costituito integralmente da brani composti da Elton John e dal paroliere Bernie Taupi) che include brani quali ‘I Guess That’s Why They Call It the Blues’, ‘One More Arrow’, ‘I’m Still Standing’ e ‘Kiss the Bride’, finendo con  Songs From the West Coast,  mai pubblicato in precedenza su vinile, e contiene  brani di grande successo come ‘I Want Love’, ‘This Train Don’t Stop There Anymore’ e ‘Original Sin’. E’ uno degli album preferiti di Elton John ‘dall’inizio alla fine’.

E proprio Elton John racconta così quest’esprienza: “Sono veramente emozionato nel vedere questi album riproposti in un formato così elegante. Scegliere questi sei dischi non è stato semplice; tuttavia, penso rappresentino in modo splendido la mia produzione degli anni fra il 1970 e il 2001. Come sempre, è stato un piacere lavorare con Burberry e in particolare con Christopher Bailey, un caro amico. Produrre questi album è stata una vera fatica d’amore per tutti coloro che hanno preso parte alla sua realizzazione“.

Tutti e sei  gli album sono stati accuratamente rimasterizzati. In esclusiva per Burberry in un’edizione limitata di 800 pezzi, la collezione di vinili si presenta in un cofanetto Burberry appositamente realizzato e numerato singolarmente, cosparso di brillantini dorati e personalizzato con la firma incisa di Elton John in lettere dorate.

Gli LP in vinile da 12 pollici da 180 gsm includono tutti i disegni e le note di copertina originali. Gli album sono stati rimasterizzati dal leggendario ingegnere Bob Ludwig partendo dai nastri originali e il vinile è stato registrato presso i famosi Abbey Road Studios di Londra.

Il cofanetto sarà acquistabile in esclusiva ( €295,00) a partire da Novembre 2016 in selezionati negozi Burberry in Asia, Europa, Canada e USA, e su Burberry.com, mentre in Italia il cofanetto sarà disponibile presso le boutique di Via Montenapoleone a Milano e di Via Condotti a Roma.

Chi dice che è troppo presto per farsi un regalo di Natale?

 

 

Cristina Izzo

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Bagagli chic per le vacanze: arrivano le valigie di Louis Vuitton firmate Marc newson

Marc Newson ha posto la propria firma sulla nuova collezione di valigie rolling lanciata da Louis Vuitton.

Si tratta di una linea dedicata ai travellers del ventunesimo secolo, realizzata in tela Monogram, Monogram Eclipse, Damier Graphite, cuoio Taiga, cuoio naturale e nei sette colori dell’arcobaleno.

Le valigie sono molto interessanti dal punto di vista tecnico: risultano essere ultraleggere, ma anche molto elastiche e resistenti agli urti, grazie alla scocca in propilene auto-rinforzante.

I vari modelli sono disponibili in due misure da cabina: la 50, che misura 50x35x20 centimetri, e la 55, che invece misura 55x39x21 centimetri.

Pare che, a breve, sarà prodotto anche il modello da 70, adatto all’imbarco.

Le nuove valigie Vuitton possono essere personalizzate con le proprie iniziali diventando così un bagaglio unico.

A proposito della collezione, Marc Newson ha dichiarato “Stiamo lavorando per esplorare nuovi territori: bagagli tra i più leggeri sul mercato, progettati in modo più rigoroso possibile.

 

Credits Immagini: Grazia IT

Dior at Home – Dior svela la collezione Home

La riapertura del negozio Dior in New Bond Street, Londra, è stato tra gli eventi più catalizzanti delle ultime settimane. Il nuovo store comprende tutto il mondo Dior ( per saperne di più non perdete) compresa l’esclusiva collezione Dior Home.

Monsieur Dior era solito dire che “Vivere in una casa che non ci somiglia è un po’ come indossare gli abiti di qualcun altro“: la collezione Dior Home vede la partecipazione di personaggi illustri come l’archistar Peter Marino, lo scenografo e designer Hubert le Gall, l’esperto del vetro Jeremy Maxwell, la specialista della biancheria per la casa Véronique Taittinger, ma anche India Mahdavi, l’architetto franco-iraniano Jérôme Faillant-Dumas, Lucie de la Falaise e Michael Cailloux, la specialista in porcellane Yann Debelle de Montby, i rinomati architetti Michel and Daniel Bismut e Giberto Arrivabene.

Dior Home risente della raffinatezza con la quale il suo fondatore era solito arredare la sue casa di Parigi Milly-la-Forêt o quella in Provenza, La Colle Noire: spazio quindi a servizi da tè ispirati a fragranze iconiche, una collezione di bicchieri di cristallo impreziositi da un punto d’oro, biancheria per la casa ricamata a mano, finanche ad un mazzo di carte dai disegni iconici, così come la scatola che le contiene.

Guardando la collezione Dior Home viene in mente un aforisma di Oscar Wilde, anche lui grande amante del bello come Dior: “Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio“.

 

Credits Immagini: Courtesy Of Press Office

LA TENDA EXPERIENCE lancia il progetto “ACQUA”

LA TENDA Milano dedica la sua vetrina LA TENDA EXPERIENCE al progetto “ACQUA”.

A partire dal 16 Maggio, per quindici giorni, Vittorio Longoni presenta una capsule esclusiva realizzata da Davide Maronati, fashion designer del brand METAMORFOSI.

Oggetto della vetrina, capi semplici e al contempo sofisticati, i quali traggono ispirazione dal lino, tessuto importante che rimanda all’elemento naturale dell’acqua e ai suoi colori multi sfaccettati, trasparenti ed evocativi.

Da una parte un lino tramato con un sottile filo di nylon trasparente, che conferisce lucentezza leggera e riflessi traslucidi, elementi tipici dell’acqua; dall’altra il lino crêpe, dall’aspetto leggermente ‘increspato’, appunto, che rimanda alla suggestione della superficie del mare quando una delicata brezza di vento lo muove sinuosamente.

A raccontare questo esclusivo showcase le opere dell’artista Matteo Pugliese, scultore milanese di respiro internazionale.

Pugliese ha tenuto personali a Milano, Venezia, Roma, Hong Kong, New York, Anversa, Bruxelles, Lugano, l’Aia.

Il prossimo 5 Giugno prende il via una mostra nella prestigiosa sede della Versiliana di Marina di Pietrasanta, dove verranno esposte, sino al 15 settembre 2016 e per la prima volta, delle sculture in marmo e in vetro soffiato, e alcuni lavori monumentali.

Le sue opere “Extra Moenia” e “I Custodi” sono nell’immaginario collettivo.

La vetrina de LA TENDA EXPERIENCE ospitano “Sott’acqua”, opere in bronzo in bagno d’argento realizzate nel 2005. Corpi avvolti dall’acqua, figure sinuose e riflessi di luce. In realtà, l’acqua, è stata scolpita nella sua forma e nella sua luce.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

The Dressmaker, Il diavolo è tornato: un tuffo nei favolosi anni cinquanta

The Dressmaker, in italiano titolata Il diavolo è tornato, è la nuova pellicola di Jocelyn Moorhouse, da poco uscita nelle sale.

Il film è tratto dal libro omonimo di Rosalie Ham, pubblicato nel 2000.

Non fatevi ingannare dal titolo, che in qualche modo potrebbe evocare il ben noto Il Diavolo veste Prada, perché, anche se la moda è uno dei leitmotiv della trama, questa è tutta un’altra storia…

La protagonista, Tilly, interpretata da Kate Winslet, è una dressmaker degli anni ’50, che, dopo aver maturato esperienze che l’hanno resa una sarta dal talento straordinario, ritorna nel suo paese d’origine per far chiarezza sul proprio passato.

L’ambientazione, una zona desertica da sapore western, fa da cornice ad una sorta di sfilata d’alta moda che attraversa tutto il film, mettendo ancor più in risalto i capi straordinari indossati dai personaggi.

The dressmaker racconta il momento d’emancipazione e riscatto che vissero le donne nei fifties, simbolo di un grande cambiamento sociale e dei costumi, anni di turning point per la moda, che rivoluzionarono per sempre il modo di vestire.

E Tilly, nel suo piccolo, cambia la propria vita, e quella degli abitanti del suo paesino, sulla cui vanità fa leva, usando come unici strumenti, la propria abilità, l’astuzia, e una macchina da cucire Singer.

Solo con questi mezzi, riuscirà a compiere una vendetta maturata per anni nel silenzio.

Sue Maslin, produttrice della pellicola ha raccontato che “la linea narrativa segue la trasformazione che, attraverso gli abiti, Tilly è in grado di imprimere alle donne della città, in tutti i modi possibili, mettendo in atto una sottile vendetta contro chi le ha fatto del male.”

 

Credits Immagini: Trovacinema.repubblica.it

“Tra arte e moda”: un omaggio al Museo Salvatore Ferragamo

È ancora possibile, in questo contesto, parlare di dicotomia tra arte e moda come accadeva nel secolo scorso?

Il progetto “Tra arte e moda” analizza le forme di dialogo tra questi due mondi: contaminazioni, sovrapposizioni e collaborazioni.

Dalle esperienze dei Preraffaelliti a quelle del Futurismo, dal Surrealismo al Radical Fashion.

Nel percorso si focalizza l’attenzione sul lavoro di Salvatore Ferragamo, affascinato e ispirato dalle avanguardie artistiche del Novecento; su alcuni atelier degli anni cinquanta e sessanta, luogo di studio e d’incontri, e sulla nascita della cultura della celebrità, per proseguire con le sperimentazioni degli anni novanta e arrivare a domandarsi se nell’industria culturale contemporanea si possa ancora parlare di due mondi distinti, o se invece siamo di fronte a un fluido gioco di ruoli.

La particolarità del piano espositivo risiede nella collaborazione di più istituzioni culturali e nella dislocazione della mostra in varie sedi: oltre al Museo Salvatore Ferragamo, promotore e organizzatore del progetto insieme alla Fondazione Ferragamo, ospitano le diverse esposizioni a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini e, a Prato, il Museo del Tessuto.

È un omaggio al Museo Salvatore Ferragamo che ha curato e ideato il progetto e un simbolo: da un lato un elemento decorativo, essenziale all’estetica di un modello di Salvatore Ferragamo del 1958, la décolleté Tirassegno, e dall’altro un’opera di uno dei grandi artisti americani della seconda metà del Novecento, Kenneth Noland, che ne è stata fonte d’ispirazione.

La moda è arte? Questa semplice domanda nasconde il complesso universo di una relazione articolata, su cui si è indagato a lungo nel corso del tempo, senza mai giungere però a una definizione chiara o univoca.

 

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

Alex Belli si racconta – Tanti obiettivi ma una sola certezza: essere felice

Attore, produttore, modello, fotografo, musicista e marito, Alex Belli si racconta oggi alla nostra rivista, pieno di positività e voglia di fare.

E’ spesso oggetto di gossip e rumors, ma il suo unico obiettivo è la continua ricerca della felicità.

Sfogliate la gallery per scoprire tutte le curiosità su Alex Belli.

 

Credits Immagini: Alex Belli Official Page

Due chiacchiere con Umberto Canosci: alla scoperta della ragazza delle stelle

E poi voglio guardare a te che scoprirò di amare e dirti che non cerco la pace, ma cerco la follia di un’amante, l’orgoglio di una guerriera e la dolcezza di un angelo.

Questa è una delle ultime frasi con cui si conclude La ragazza delle stelle, opera prima di Umberto Canosci, un romanzo semplice che arriva dritto al cuore, una storia d’amore come se ne sentono molte, ma descritta con così tanta passione da destare nel lettore pathos, curiosità ed emozione, crescenti di pari passo fino climax della narrazione.

Il libro racconta la vicenda sentimentale autobiografica vissuta dall’autore, una relazione di diversi anni con una ragazza di cui non verrà mai svelata l’identità, una presenza che, sebbene resti celata dietro lo pseudonimo di Lady, assume un peso quasi soffocante nel racconto.

Racconto il quale, come Canosci spiega nell’introduzione, che in realtà è una dichiarazione d’intento, ha la funzione di preservare la memoria di quanto di bello è intercorso tra loro, ma, tra le righe, da anche la sensazione di assumere, in corso d’opera, un ruolo catartico.

Eppure verrebbe da domandarsi cosa ci sia di speciale nel leggere di due giovani che s’innamorano, si amano, e attraversano vicissitudini personali, professionali e familiari, che cosa renda questo libro differente dagli altri.

A mio avviso non si tratta della trama, ma del modo in cui i contenuti sono trattati, del rapporto dialettico tra semplicità e periodare composito, spontaneità e ricercatezza del linguaggio, che sembrano essere peculiarità intrinseche dello scrittore.

Si tratta dello stesso linguaggio ricercato, che, mischiato a tratti con un registro comune, ho ritrovato durante l’intervista all’autore, confermando così la mia idea, secondo la quale il libro è scevro di artifici narrativi preconfezionati, ma espressione profonda della personalità di Umberto Canosci tout cour.

Ho incontrato Umberto Canosci in un piccolo caffè nel centro di Pisa, e l’impressione, fin dalle prime frasi che ci siamo scambiati, è stata quella di avere davanti, proprio il protagonista del libro, stesso modo di parlare, stesso modo di fare.

Così è cominciata, in un clima d’informalità la mia intervista a questo giovane toscano, paracadutista per lavoro e per passione, e, da più di un anno, ormai, anche scrittore…

Se dovessi recensire il tuo libro sinteticamente, cosa diresti? Che è per chi è stanco di vivere nelle disillusioni d’amore.

Il tuo lavoro ti occupa molto tempo, quando hai scritto il libro? Principalmente durante i momenti liberi in caserma.

Alla fine di ogni capitolo citi alcune di strofe di diverse canzoni, tra queste, c’è anche la tua preferita? Si, è Breathe di Midge Ure, mi ricorda un Natale di quand’ero bambino.

Lady ha letto il libro, e se si, come ha reagito? Le spedii il libro per il suo compleanno. Pare, però, che la persona per cui il libro è stato scritto, al momento, sia l’unica che non abbia capito quello che volevo nascondere o mostrare tra le righe.

Il libro è stato letto dalla tua famiglia, dai tuoi amici, come si trova il coraggio per mettersi così tanto a nudo, raccontando vicende sentimentali così private? Fondamentalmente, quando cominciai a scrivere, questo libro non era nato con l’intento di una pubblicazione, che è stata un’occasione che è venuta in seguito.

Nel libro parli di una lettera che hai spedito, correva l’anno 2010, a 22 anni, nell’era dell’amore 2.0, scrivevi ancora a mano? La lettera ha tutto un altro sapore, pensare che qualcuno abbia perso del tempo a trovare le parole giuste, scriverle, e magari cancellarle e riscriverle nero su bianco, invece che digitare, che è una freddura della scrittura, è molto più appagante di un sms. La lettera è una scrittura estremamente sincera e innocente che ancora colpisce.

Hai pensato ad un seguito del libro, o stai aspettando che la vita ti ci metta davanti? Sto lavorando ad un altro libro che tratta un’altra storia, non vissuta in prima persona, ma forse ha il sapore di un seguito…

Cosa cambierà nei personaggi, nel tuo modo di viverli? I protagonisti saranno un’infermiera, un giornalista e una terza persona di cui non anticipo nulla. Nonostante non sarà autobiografico, in lui ci sarà una profonda empatia con lati della mia persona che non sono stati svelati precedentemente.

C’è una domanda che avresti voluto sentirti fare e che nessuno ti ha ancora posto? Si, mi aspetto che qualcuno prima o poi me la faccia ma non si può dire qual è.

Invece cosa avresti scommesso che ti avrei chiesto? Davo per scontato il ricevere domande sul mio lavoro, visto lo stereotipo, errato, circolante del paracadutista, che poco ha in comune con uno scrittore.

Alla fine, hai trovato la tua ragazza delle stelle, a cui scrivi la lettera di chiusura del libro? No, ma forse non esiste neppure quella ragazza, forse semplicemente la ragazza delle stelle è l’amore in sé stesso.

 

Credits Immagini: Drawup official

Huawei P9 – lo smartphone che piace a Superman

Che gli smartphone siano diventati l’estensione delle mani della stragrande maggioranza degli esseri umani è un dato di fatto. La vera sfida ormai non risiede soltanto nelle prestazioni sempre più ottimali dei nostri oggetti tecnologici, quanto nel design e nella qualità dei pixels che catturano.

E’ di qualche giorno fa lo spot che lancia il nuovo Huawei P9, e per presentarlo si assiste ad una piccola “battaglia” tra Dc Comics e Marvel: Henry Cavill, aka Sueprman, e Scarlett Johansson, aka la Vedova nera, si sfidano a colpi di foto in giro per il mondo.

Ma al di là dei due promoters d’eccezione, che cosa rende questo nuovo smartphone il top della sua gamma?

Intanto l’utilizzo dei materiali impiegati, come l’alluminio per il telaio unibody, e un processore più potente che permette ottime prestazioni. Inoltre, Huawei P9 è dotato di due fotocamere posteriori, progettate in partnership con Leica, da 12 MP con doppio flash LED, su uno schermo di  5,2 pollici ( la versione Plus è di poco più grande), e include un rilevatore biometrico di impronte digitali sul retro.

Con una capacità di 32 o 64 GB di memoria,  Huawei P9 si candida a diventare il miglior alleato degli amanti della fotografia. Parola di Superman.

https://www.youtube.com/watch?v=5ukZqmjvAFA

Credits Immagini: Official Website

Credits Video: Huawei Official Youtube Channel

In arrivo la mostra di Barbie: quei 57 anni che proprio non si fanno sentire

Il 15 aprile aprirà i battenti a Roma, nel complesso espositivo all’ombra dell’Altare della Patria, la mostra Barbie the Icon, una celebrazione della bambola più famosa al mondo.

Precedentemente in mostra al Mudec di Milano, non si tratta solo di una celebrazione della cinquasettenne bionda Barbara Millicent Robert , questo il suo vero nome in una sorta di anagrafe del giocattolo, bensì della testimonianza di come l’universo femminile sia cambiato in mezzo secolo.

Vestita sempre all’ultima moda, coi suoi capelli impeccabili, la Barbie incarna un vero e proprio fenomeno interessante dal punto di vista antropologico, e sebbene l’abbiano accusata di essere troppo perfetta, e di rappresentare uno stereotipo lontano dalla realtà, le bambine l’apprezzano con la semplicità che solo loro sanno avere, scevra di malizia o vizi di genere.

Perché la Barbie, si sa, è un evergreen che deve il suo successo alla capacità di adattarsi ai tempi che mutano, senza però cambiare troppo, foriera di speranza per ogni bambina che, giocandoci, proietta in lei i proprio sogni e desideri.

E infatti, se all’inizio era solo una bellissima bionda borghese, vestita elegantemente, nel tempo è diventata una vera e propria donna multitasking, praticando diversi sport, ed esercitando innumerevoli professioni, dalla veterinaria al pompiere, dalla poliziotta alla surfista, dalla modella alla cavallerizza…

Insomma probabilmente la sua ideatrice, Ruth Handler, americana figlia d’immigrati polacchi, è riuscita in quello che era il suo intento originario di far credere alle bambine che possono diventare quel che vogliono, “con Barbie ogni donna ha sempre saputo di avere infinite possibilità”.

 

Credits Immagini: Official Barbie Facebook Page

Nuovo progetto CO|TE: quando la moda sposa il design

A Milano è tempo di Salone e Fuorisalone, e quale momento migliore per esporre nuove creazioni e progetti, quando la città della moda, diventa il melting pot privilegiato di fashion e progettazione.

E allora come non mettere in mostra il neonato progetto Home firmato CO|TE, che vede protagonisti, in una piccola anteprima, i designer Francesco Ferrari e Tomaso Anfossi in collaborazione con SlobsCasa.

Mercoledì 13 aprile, alle 17, presso SlobsCasa in Largo Richini 2, sarà presentata la capsule collection creata per dare un anticipo di quello che sarà il progettovero e proprio.

Si tratta di tre sedie imbottite dai nomi singolari, Carpa Diem, Tropicana Chilling e Chaise Ramage, rivestite con i tessuti che hanno reso celebre il brand made in Italy. Si tratta di un raffinato connubio tra design e moda, e l’effetto ha un sapore chic e un pò retrò…

Le creazioni saranno esposte presso lo showroom SlobsCasa, lo spazio creato da Vera Montanari e Barbara Vergnano per i  migliori artigiani-artisti italiani, durante il Fuorisalone 2016.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

On air-Storia di un successo. Quando la radio va al cinema

Oggi parliamo di cinema, di cinema e di radio, un binomio che non molto spesso compare nelle sale, soprattutto in quelle italiane…

E’ uscito nelle sale il 31 marzo On Air-Storia di un successo, il film di Davide Simon Mazzoli e Daniele Gramiccia, una pellicola che non è una biografia, ma una storia semlicemente ispirata alla vita di Marco Mazzoli.

Mazzoli è lo storico dj di Radio 105 e ideatore dell’amatissimo omonimo programma radiofonico Lo zoo di 105.

La celebre rivista musicale Rolling Stones a proposito del film ha scritto che è la storia di quel fenomeno che Mazzoli è… ” Fenomeno perché uno che fa quegli ascolti lo è. Fenomeno perché il padrone di casa dello Zoo di 105 è uno da studiare, perché come lui nessuno mai: se è vero che Stern è il boss della radio bella, sporca e cattiva,

Mazzoli lo è di quella italiana, che ha fatto del cialtrocazzonismo un’arte, della libertà totale un totem, della demenzialità, dei toni surreali, della follia caotica ma organizzata, un mix vincente. On air-Storia di un successo non è una biografia.

Sono i primi 40 anni e rotti di un ragazzo che ce l’ha fatta, che ha la testa troppo americana – benedetto fu Walt Disney che diede al papà e alla famiglia l’opportunità di allargare gli orizzonti – per farsi ostacolare dalle meschinità dell’eterna provincia italiana, e che non si è posto limiti. Con la radio, con la vita, con le donne, con i capi, con gli amici.

E con il cinema, perché pochi al posto suo ci avrebbero messo la faccia, a interpretare se stessi, come deus ex machina”.

Tra il cast oltre allo stesso Marco Mazzoli, compaiono grandi nomi quali Marco Marzocca, Giancarlo Giannini, Katy Louise Saunders, Chiara Francini, Luigi Luciano, Leone di Lernia, Tetyana Veryovkyna, Ugo Conti, Claudio Cecchetto, Stefano Chiodaroli, Angelo Pintus, Ricky Tognazzi.

 

Credits Immagini: Rolling Stones IT

#Recoveryis – Project Heal contro i disturbi alimentari

Cosa rende una donna bella? Unica? La sua altezza, i vestiti che indossa, la taglia di seno, i centimetri nel giro vita, i suoi colori? Il bello di essere donna è che ognuna di noi ha le sue caratteristiche, i suo i punti forti e poi c’è quel quid, quel qualcosa in più che salta subito agli occhi e che rende ogni donna unica, speciale. Ma se fosse facile vedere quel quid …

Non tutte le donne riescono a piacersi, trovano più facile cercare di emulare o raggiungere canoni estetici proposti e/o imposti, ed è facile in delle trappole, come i disturbi alimentari. Obesità, bulimia, anoressia, disturbo da alimentazione incontrollata, sono tutte facce di una stessa medaglia: un disagio, un malessere interiore, il credere di non essere abbastanza belle o di non esserlo perchè non si rispetta un determinato canone estetico, tutto questo porta ad avere un rapporto malsano col cibo.

E Project Heal scende in campo. Grazie ad hashtag che sono diventati popolarissimi, come #Whatmakeyoubeautiful o #Recoveryis, questa ong (nata nel 2008) raccoglie fondi per tutti quelli soffrono di disturbi alimentati ma non possono pagarsi le cure. E proprio l’hashtag #Recoveryis è la nuova campagna della ong che lancia un messaggio forte e chiaro: guarire è possibile. C’è speranza. Non bisogna mollare.

Ma come si può guarire? La Ong lo spiega così: ” La forza motrice che ci spinge ad essere attivamente coinvolti e consapevoli dei disturbi alimentari è la nostra fiducia finale nel processo di guarigione e il nostro valore fondamentale che chiunque può un giorno essere libera del tormento di un disturbo alimentare. Perché? Semplicemente perché molti di noi ne sono la prova vivente, ed è che la fiducia in sé che è l’idea forte, potente, che ci spinge a fare quello che facciamo“.

La campagna è stata interpretata da molti che hanno scelto di aderire e di dire cosa è per loro la guarigione. La bellezza non è essere tutti uguali, ma l’esatto contrario, perchè è l’unicità a rendere belli, o come dice una delle fondatrici di Project Heal, Liana Rosenmann, la bellezza non si può etichettare. Be yourself.

 

Credits Immagini: Official Website Project Heal

Where to go – i luoghi top per Pasqua ( e Pasquetta)

Recita un vecchio detto popolare “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, quindi perchè non prendere la valigia e, passaporto in mano, andare in qualche luogo per ricaricare le batterie? Il clima internazionale forse non invoglia a mettersi in viaggio, ma non bisogna lasciar vincere il terrore.

Niente mete troppo lontane, in fondo si tratta solo di un weekend più lungo, ma la cara vecchia Europa offre posti e scorci meravigliosi, assolutamente da non perdere. A cominciare dalla Sicilia, con due luoghi distanti, ma entrambi in grado di offrire il massimo del comfort, del relax e del divertimento.

Il primo è il Villa Mon Repos, a Taormina: mare, natura, tanto sole, il centro storico di Taormina, con le sue viuzze, il teatro Antico, le trattorie e tanti negozi per fare shopping: l’ideale per una vacanza glam ed easy.

Il secondo è il Verdura Resort, vicino Sciacca. Anche qui tanto mare e sole, ma in più una delle migliori Spa del mondo e campo da golf. Per gli amanti del relax, dello sport e del benessere.

Per uscire dall’Italia e non andare troppo lontano, perchè non optare per Malta? Un mix esotico con un sapore e uno stile mediterraneo, il Casa Ellul offre sistemazioni che uniscono vintage e moderno; molti i tour dell’isola, per tutti i gusti, ma se non vi piace andare in giro, ecco allora che potete rilassarvi tranquillamente in piscina. A voi la scelta!

Per queste e altre mete vacanziere, scoprite di più nella Gallery.

 

Un libro e i Pinco Pallino: collezione da favola per il 2017

“Ogni cosa agli occhi dei bimbi può essere favola.”

I Pinco Pallino, storico brand specializzato nel luxury kidswear, ha fatto da sempre di questa frase il proprio motto. E nulla aiuta i bambini a vivere le favole come i libri.

Da qui, è nata la collaborazione tra il marchio e Topipittori, la casa editrice creata da Paolo Canton e Giovanna Zoboli.

I Pinco Pallino svilupperanno infatti uno dei temi della collezione per la stagione P/E 2017 traendo ispirazione dal libro Facce, di Antonia Abbatiello.

La Abbatiello non è solo autrice, ma anche illustratrice dell’opera.

L’azienda ha presentato il progetto dicendo che “La collezione sarà composta da abiti disegnati ispirandosi alle immagini contenute nell’opera, sia per l’ideazione di pattern e stampe, sia per la forma dei capi: il libro, dedicato alle espressioni del volto umano, è infatti corredato da splendide illustrazioni che consentono ai più piccoli di comprendere le emozioni e le loro manifestazioni attraverso il viso.

Un modo efficace e immediato per aiutare i bambini a elaborare le loro esperienze quotidiane attraverso una galleria di espressioni, sorprese e sentimenti suscitati dall’incontro con l’altro da sé, ora anche declinato attraverso i vestiti indossati.”

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

Apple lancia iPhone SE

Era tra le uscite più attese dell’anno e finalmente è arrivato: il nuovo iPhone SE. Apple ha presentato il uso nuovo prodotto che unisce in sè caratteristiche dei passati modelli ma con il meglio della tecnologia, e soprattutto ad un prezzo più accessibile.

Disponibile dal 24 Marzo in America, altri 110 paesi dovranno aspettare  entro la fine di Maggio, mentre in Italia sarà in vendita a partire da inizio Aprile ( ma si può pre ordinare dal 29 Marzo).

iPhone SE nel design ricorda l’IPhone 5S, con il suo display da 4 pollici, ed è disponibile in più colori, che vanno dal grigio siderale, argento, oro e oro rosa, più il rose gold, come il suo predecessore 6S. Tutti avranno finiture metalizzate.

Ma sono le caratteristiche tecniche che rendono interessante questo nuovo arrivato di casa Apple: infatti, rispetto all’iPhone 5S è più veloce del 50% e con un WiFi molto più potente, il tutto merito del chip A9 a 64 bit, con coprocessore M9 (quello di iPhone 6S). Un piccolo processore dalle prestazione altissime.

Per gli amanti delle foto, di selfie e non, grandi news: la fotocamera è da 12 megpixel, con,True Tone Flash, un flash frontale sul display per scattare selfie in condizioni non ottimali,  Focus Pixel e la possibilità di girare video in 4K. Inoltre, sarà possibile usare Apple Pay con Touch ID.

E se temete per la durata della batteria, vera bestia nera dell’Apple, non vi preoccupate: gli esperti della casa americana assicurano che saranno più prestazionali.

Alla presentazione, il CEO di Apple, Tim Cook, si è sbilanciato anche sul tema sicurezza, e ha affermato con decisione: “Proteggeremo i vostri dati”.

Disponibile nelle versione da 16GB e 64GB, il prezzo dell’iPhone SE non è proibitivo come quelli dei suoi predecessori ma neanche bassissimo: solo 509 euro.

State già facendo il countdown per averlo ad Aprile?

 

Credits Immagini: La Stampa IT

 

Movie night – i film da non perdere al cinema

Il weekend è finalmente arrivato ed è l’ora di staccare la spina da impegni e routine settimanale, e perchè non farlo seduto comodamente in poltrona, mangiando popcorn, al cinema?

Molte le uscite in questa settimana di Marzo, da Kung Fu Panda 3, al candidato all’Oscar Brooklyn, tratto dal romanzo di Colm Toibìn, a quelli tratti da storie vere come Truth, con la sempre strepitosa Cate Blanchett e il grande Robert Redford.

Ancora in sala è il nuovo e penultimo capitolo della saga di Divergent: Allegiant, con Shaileen Woodley, Theo James, Naomi Watts e Zoe Kravitz.

E se vi piacciono i supereroi, dovrete attendere fino al prossimo venerdi con Batman v Superman: Dawn of Justice, who will win? E se pensate di non poter farcela ad arrivare al prossimo venerdi per scoprire chi vincerà l’eroica sfida, tranquilli: godetevi questo weekend, i supereroi non scappano, così come la routine settimanale.

Scoprite tutto sui film in sala nella nostra Gallery.

Credits Immagini: Mymovies

Credits Video: Official Youtube Channels Eagle Pictures, Warner Bros Italia, 20th Century Fox Italia

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