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Bleu de Paname lancia la capsule collection FLOS

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I party più esclusivi della Milano Moda Uomo 2017

Si chiudono ufficialmente le porte della Milano Fashion Week per cedere il posto all’homme della ville lumière.

Facciamo un piccolo riassunto dei party più esclusivi di questa edizione.
Tra gli appuntamenti da non perdere durante la Milano Fashion week gennaio 2017, i cocktail, come quello targato Jonofui, Lardini, Philipp Plein, i party after-show come quello Dsquared2 e molti altri.

Automobili Lamborghini ha presentato la sua collezione moda uomo autunno inverno 2017-2018 con un evento in collaborazione con L’uomo Vogue “Dynamize your Style”, presso l’esclusivo hotel Mandarin Oriental.

Al Grand Hotel et de Milan, lo stilista Joshua Fenu presenta la sua collezione anni 80 durante il JF London Party. Un momento musicalmente straordinario, caratterizzato da tendenze rivoluzionarie, dalla musica impegnata socialmente dei mitici Rolling Stone, dall’eccentricità del magico mondo della disco newyorkese. Volumi esagerati, nuance sgargianti e stampe eccentriche sono i capisaldi di un periodo che ha rivoluzionato il mondo della moda e non solo.

Nel cuore di Milano, in Via Borgonuovo al 12 in un palazzo prestigioso, CLIMBER B.C. ha ospitato le sue nuove collezione in uno spazio per avvicinarsi al cliente. Un cocktail raffinato ed esclusivo per apprezzare le creazioni manifatturiere del brand turco.

Jonofui, marchio risvegliato dopo un periodo di assenza, celebra la sua nuova linea in via della Spiga 34. L’idea di fondo è vestire in tuta dal mattino alla sera, nulla di tradizionale però: solo cashmere e cotone double, nylon e pelliccia, lana e ricami di cristallo.

Anche il marchio Znak!® esordisce durante la men’s fashion week di Milano con un evento alquanto singolare. Una collezione di t-shirt viene ospitata nello showroom di Antoniolupi, azienda di primo piano nel settore dell’arredobagno. Un brand esordiente accolto da una presenza solida e prestigiosa del Made in Italy.

 

Rossella Alfani

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

Zip Zone presenta a Milano il suo primo Pop up Shop

Zip Zone presenta a Milano il suo primo Pop up Shop, il 7/8/9 dicembre 2016 in Piazza Mercanti 8.

Da Parigi a Milano, il format di eventi fashion creato da Alessandra Stretti, lancia la sua Christmas Edition.

Mercoledì 7 dicembre, si terrà il cocktail party di apertura, cura di Vinodalproduttore.it che presenterà il vino Core Rosso dell’azienda agricola Montevetrano.

A Milano, ZIP ZONE POP UP SHOP si presenta sotto forma di capsule che anticipa le edizioni che saranno organizzate durante la Fashion Week uomo e donna e la Design Week di Aprile. Saranno inoltre esposti anche i dipinti delle tre artiste Barbara Stretti, Francesca Nini e Serena Ferrari.

Trampolino di lancio per molti designers, Zip Zone continua ad essere un punto di riferimento anche per i nuovi talenti del mondo della moda.

 

Rossella Alfani

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

La mostra “Tra Arte e Moda” viaggia negli anni Cinquanta

La mostra “Tra Arte e Moda. Nostalgia del futuro nei tessuti d’artista del dopoguerra” si arricchisce di un ricco calendario di incontri organizzati per raccontare alcuni aspetti della cultura e della società italiana degli anni Cinquanta.

A partire dal 3 novembre e per tutta la durata della mostra (19 febbraio 2017), conferenze, concerti, visite esperienziali e molto altro ancora animeranno le sale espositive del Museo, in un viaggio alla scoperta della creatività che a partire dall’immediato dopoguerra pervade e contamina tutte le arti, nonché rivoluziona i modi di vivere, di abitare, di vestirsi.

L’arte passa anche attraverso la musica. Ecco allora che il calendario di arricchisce anche di alcuni appuntamenti musicali: venerdì 18 novembre va in scena il repertorio radiofonico italiano dal 1924 al 1954 a cura di Radiorchestra, uno spassoso ensemble di otto elementi che interpreterà brani celebri ispirati allo swing americano.

Ogni terza domenica del mese, a partire da domenica 20 novembre per un totale di quattro appuntamenti, una speciale visita esperienziale alle ore 17.00 condurrà il visitatore alla scoperta di alcune selezionate opere esposte in mostra. La guida accompagnerà il pubblico alla ricerca di un inedito punto di vista per confrontarsi ed avvicinarsi all’arte astratta anche grazie a curiose attività pratico manuali.

Tutto il calendario, nonché le informazioni sui costi e le modalità di partecipazione sono consultabile sul sito www.museodeltessuto.it.

Per i membri del Museo del Tessuto Supporter Club: posto riservato per gli eventi ad ingresso libero e gratuità per gli eventi a pagamento.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

MFW – Gli highlights del Day 4

In occasione del cinquantesimo anniversario della Maison, Tomas Maier, designer per Bottega Veneta, porta in scena uno show a dir poco memorabile.

Per celebrare la primavera/estate 2017, l’eleganza trionfa sulla passerella con cappotti estivi e abiti sensuali e sofisticati per la sera. A sfilare noti volti della moda, tra cui Gigi Hadid e Adriana Lima, ma a stupire il pubblico è l’entrata di Laure Hutton, l’attrice americana, emblema di eleganza e raffinatezza.

Segue le medesime orme Ermanno Scervino che con pizzi plissettati e ricami sartoriali arricchisce abiti e giacche in organza. Stupefacenti i vestiti da sera, semi trasparenti ma mai volgari, che rendono la donna di Scervino romantica e sensuale.

Charme sul catwalk per Jil Sander. Semplicità e decisione nei suoi capi, più duri e potenti sulle spalle e più fluidi alla base. Gessati sartoriali, capi plissettati su abiti e top fluttuanti e maglie a coste.

Philosophy di Lorenzo Serafini s’ispira all’icona Brooke Shields in “Laguna Blu”. La collezione propone abiti sensuali e asimmetrici ma molto fluidi arricchiti da pizzi sfumati e fantasie tropicali.

Anna Molinari disegna per Blumarine una linea di abiti semplice, senza eccessi. Collezione pensata per una donna che ama il sole, scegliendo di indossare abiti leggeri in cotone e maglina. Top che lasciano l’addome scoperto, abbinati a gonne ampie che si annodano sui fianchi e che presentano spesso spacchi profondi.

E si approda a Mali con Antonio Marras. Il Mali degli anni Cinquanta e Sessanta, agli esordi della sua indipendenza. Ecco quindi un trionfo di forme anni ’50, riviste e accostate a tessuti speciali come il jeans devorato e il lino maltinto. Gli abiti hanno la vita segnata, corpini arricciati, gonne ampie e voluminose, e sono mossi da drappeggi, pieghe, plissé, nodi, fiocchi, rouches e jabots.

Forte e al contempo leggera femminile. E’ questo il fil rouge che segue la collezione Marni. Dalle tute ai giubbotti, con enormi tasche e solide strutture con lunghissime cinture che segnano il punto vita. Sui pantaloni troviamo gonne strette e sui fianchi si poggiano i cinturoni-marsupio con i doppi marsupi, che servono a dare alla silhouette proporzioni da couture anni ’50.

Credits Immagini: Vogue Runway

Street Style Blazer, i nuovi modelli per l’Autunno Inverno di Co|Te

Uno scatto degli anni ’70 ritrae una giovanissima e iper-femminile Isabella Rosselini a confronto con il fascino androgino di sua madre, Ingrid Bergman. A questa antinomia si ispira la Collezione Autunno Inverno 2016 di Co|Te, brand italiano frutto della creatività di due giovani stilisti, Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari.

Uno “street style ante litteram” quello delle due attrici, che è stato tradotto nello stile del brand. Valorizzando le opposizioni, nasce una collezione essenziale, armonica, come le geometrie che imita.

Capo icona della prossima stagione il blazer, rubato al guardaroba maschile per essere rivisitato e mettere in risalto la silhouette femminile. Due le versioni, entrambe doppiopetto, dalla forma sciancrata: una in tessuto mikado nella tonalità del rosa antico su cui sboccia un unico fiore stilizzato; l’altra, nelle nuances del rosa, con fiori delicati su sfondo blu polvere.

L’intera collezione gioca sul confronto di due spiriti: linee maschili e femminili, pattern tartan e fantasia floreale, modelli morbidi e volumi geometrici. Ai total look in pizzo, si alternano quelli in felpa, ai cropped pants tinta unita, le gonne printed.

Il brand, nato nel 2010, è amato soprattutto dal mercato giapponese per le stampe che rimandando alle litografie orientali e i suoi capi versatili e minimali che sanno valorizzare la cura dei dettagli, segno distintivo del Made in Italy nel mondo.

Martina Salvadeo

Credits images: Courtesy of Press Office

“Tra arte e moda”: un omaggio al Museo Salvatore Ferragamo

È ancora possibile, in questo contesto, parlare di dicotomia tra arte e moda come accadeva nel secolo scorso?

Il progetto “Tra arte e moda” analizza le forme di dialogo tra questi due mondi: contaminazioni, sovrapposizioni e collaborazioni.

Dalle esperienze dei Preraffaelliti a quelle del Futurismo, dal Surrealismo al Radical Fashion.

Nel percorso si focalizza l’attenzione sul lavoro di Salvatore Ferragamo, affascinato e ispirato dalle avanguardie artistiche del Novecento; su alcuni atelier degli anni cinquanta e sessanta, luogo di studio e d’incontri, e sulla nascita della cultura della celebrità, per proseguire con le sperimentazioni degli anni novanta e arrivare a domandarsi se nell’industria culturale contemporanea si possa ancora parlare di due mondi distinti, o se invece siamo di fronte a un fluido gioco di ruoli.

La particolarità del piano espositivo risiede nella collaborazione di più istituzioni culturali e nella dislocazione della mostra in varie sedi: oltre al Museo Salvatore Ferragamo, promotore e organizzatore del progetto insieme alla Fondazione Ferragamo, ospitano le diverse esposizioni a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini e, a Prato, il Museo del Tessuto.

È un omaggio al Museo Salvatore Ferragamo che ha curato e ideato il progetto e un simbolo: da un lato un elemento decorativo, essenziale all’estetica di un modello di Salvatore Ferragamo del 1958, la décolleté Tirassegno, e dall’altro un’opera di uno dei grandi artisti americani della seconda metà del Novecento, Kenneth Noland, che ne è stata fonte d’ispirazione.

La moda è arte? Questa semplice domanda nasconde il complesso universo di una relazione articolata, su cui si è indagato a lungo nel corso del tempo, senza mai giungere però a una definizione chiara o univoca.

 

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

“Museo del Tessuto Supporter Club”, il nuovo progetto di Francesco Marini

Il Presidente della Fondazione Museo del Tessuto Francesco Marini, presenta ufficialmente alla stampa il Supporter Club del Museo.

Tifare Museo del Tessuto! E’ questo il suo motto.

L’idea di raccogliere attorno al Museo un numero di aziende sostenitrici è stata annunciata dal Presidente Marini fin dal suo primo insediamento, ed ora che i particolari organizzativi sono stati definiti, l’idea è pronta per il varo, con un progetto di comunicazione che usa con ironia la metafora calcistica.

“Non si tratta semplicemente di una raccolta fondi a favore del Museo, promossa da una campagna pubblicitaria che spero accenda la curiosità di molti dei nostri imprenditori, magari riuscendo a strappare loro anche un sorriso” – spiega il Presidente Marini.

“Il Museo del Tessuto è espressione della nostra città, della sua tradizione, della sua storia e della sua industria. In poche parole è un simbolo della città, un po’ come lo è una squadra di calcio. E la squadra del cuore ci fa soffrire e ci dà soddisfazioni, ci appassiona e ci fa sentire parte di un gruppo che condivide valori, storia, territorio”.

I sostenitori, diventando membri del supporter Club, ottengono una serie di benefit che hanno valore economico, culturale e simbolico: dalle anteprime esclusive alla mostre, alle aperture straordinarie; dai biglietti gratuiti per i dipendenti agli eventi dedicati, come ad esempio un concerto annuale per i Supporter.

Ed ancora: un Supporter kit composto dalla classica tazza e da una T shirt – la maglia del tifoso del Museo – pubblicazioni gratuite, sconti al bookshop del Museo e sull’acquisto di servizi esclusivi, come ad esempio la possibilità di organizzare cene o eventi aziendali negli spazi del Museo.

Infine – con un attenzione particolare alle aziende tessili – la possibilità di usufruire del servizio di consultazione dell’archivio campionari e tante occasioni di formazione per accrescere le competenze.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

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