Dal 31 agosto al 10 settembre, come consuetudine, si sta svolgendo la 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia al Lido di Venezia e diretta da Alberto Barbera.
La Mostra, da sempre, vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in uno spirito di piena libertà e dialogo. Il cinema da sempre è una guida per l’uomo contemporaneo, che permette di dare la propria visione della realtà fornendo tutti gli strumenti per farlo.
La Mostra organizza retrospettive e omaggi a personalità importanti, il tutto per favorire al pubblico una migliore conoscenza della storia del cinema. «Abbiamo visionato 3.200 film e ne abbiamo rifiutato 1.450 per scegliere i 55 ammessi», ha raccontato Barbera. Ecco i film in gara e protagonisti di queste prime giornate di festival.
In concorso per il Leone d’oro, tre film italiani, “Piuma” di Roan Johnson, il documentario “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e “Questi giorni” di Giuseppe Piccioni. In gara anche i grandi maestri Wim Wenders, Emir Kusturica e Terrence Malick, Tom Ford, François Ozon e Denis Villeneuve.
Fuori concorso, invece, il western remake de I magnifici 7, diretto da Antoine Fuqua con Ethan Hawke, e il war movie Hacksaw Ridge di Mel Gibson.
Quali di questi film convincerà i gusti delle tre Giurie internazionali (Venezia 73,Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”)?
Sempre Barbera, in un twitter, ha annunciato che è lecito aspettarsi qualche sorpresa dalla selezione dei film in programma. Intanto, sarà per i recenti fatti, ma dei 20 titoli in concorso otto sono made in Usa e nessuno invece britannico.
Le pellicole in concorso sono venti, tutte molto differenti fra loro e alcune portano la firma di registi importanti a livello internazionale. Si va dall’antropologia con “The bad batch”, storia di cannibali diretta da Ana Lily Amirpour, al documentario sulla nascita dell’universo “Voyage of time” di Terrence Malick, con Cate Blanchett, passando per i segreti della Casa Bianca, nell’attesissimo “Jackie” di Pablo Larraín, con una Natalie Portman nei panni di Jackie Kennedy. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo fino ad ora.
Il primo giorno è stato aperto dal film, opera del regista statunitense Damien Chazelle, “La La Land”. Un musical tra sogno e realtà ambientato nella città californiana L.A. dove i protagonisti sono Emma Stone e Ryan Gosling.A detta dei critici, film riuscitissimo e perfetto per l’ apertura della mostra.
Il secondo giorno protagonisti il melodramma e le creature fantascientifiche, con “Light Between Oceans” di Derek Cianfrance con la coppia Michael Fassbender e Alicia Vikander, freschi da Oscar, e l’attesissimo il film fantascientifico “Arrival” di Denis Villeneuve. Entrambe le pellicole sono in concorso. Poi c’è il ritorno di Gabriele Muccino a Venezia con il suo “L’Estate Addosso” nella 21° edizione del Cinema In Giardino; e Wim Wenders, che torna in concorso con “Les Beaux Jours d’Aranjuex”.
La terza giornata vede Tom Ford con il suo “Nocturnal Animals”, altra pellicola in concorso tratta da un romanzo ovvero ”Tony & Susan” dello scrittore americano Austin Wright. Seguono altre due pellicole fuori concorso: “The Bleeder” di Philippe Falardeau che racconta la storia del pugile che ispirò Rocky, e la seconda invece parla della storia vera del manuale di bombe fai-da-te più usato dai terroristi e dai sovversivi, tratto dal romanzo di William Powell, “The Anarchist CookBook”. Il documentario “American Anarchist” è diretto da Charlie Siskel produttore da Oscar di “Bowling for Columbine” di Micheal Moore.
Ma c’è anche il regista Christopher Murray che si presenta con il suo “El Cristo Ciego(Il Cristo Cieco)”, pellicola in concorso di grande impatto visivo, testimonianza di come sia promettente il cinema cileno.
Sabato poi è stata la giornata delle serie tv con Paolo Sorrentino e la sua ambiziosa serie targata HBO “The Young Pope”. A seguire, prensentati il western “Brimstone” di Martin Koolhoven.
Altri titoli interessanti, il già citato, “The Bad Batch” di Ana Lily Amirpour, la pellicola del regista francese Francois Ozon che si presenta alla sua terza volta al festival con “Frantz”, opera tratta da uno spettacolo teatrale di Maurice Rostand che rinuncia ai colori, in bianco e nero e gira in tedesco.
O, ancora, Lily Rose Depp (figlia di Vanessa Paradis e Johnny Depp) protagonista nel film fuori concorso “Planetarium” di Rebecca Zlotowski.
E se vogliamo parlare in termini di “critica” e di “disappunto”, rimane impresso lo scomposto atteggiamento di tre persone che a fine proiezione della pellicola “Piuma” di Roan Johnson, hanno apostrofato il film con un paio di “Vergogna” e qualche timido “buuu”, abituati forse alla sua brillante comicità non ritrovata (a detta loro) in questo film.
Del resto, la Mostra del Cinema di Venezia, ultimamente, ha abituato il suo pubblico a verdetti improbabili e molte volte spiazzanti, proclamati dai giurati e dai loro gusti. Chissà quest’anno quale sarà il verdetto di Sam Mendes, regista di Spectre, vincitore dell’Oscar per American Beauty e presidente di una giuria glamour, composta tra gli altri dall’attrice Chiara Mastroianni, la cantante e regista Laurie Anderson e lo scrittore di “Romanzo Criminale” Giancarlo De Cataldo. Quale sarà il loro Leone d’oro? Non ci resta che aspettare.
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