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PFW – The Ages of Fashion a Parigi

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E’ stato messo in scena lo spettacolo dell’eleganza in tutte le sue sfaccettature. Nella querrelle des anciens et des modernes, la moda si schiera dalla parte del passato, fonte d’ispirazione per eccellenza, delle passerelle parigine.

Il profumo di anni ottanta ha aleggiato da Thierry Mugler ed Elie Saab. Le asimmetrie nelle gonne e negli scolli, sono state l’elemento distintivo delle creazioni di Mugler, accompagnate da spalle importanti, imbottite, abitini fascianti, dall’animo rock glam, in nero, blu bianco e talvolta, anche in giallo. Le spalle sono state disegnate esasperando le sagome, che ricordano le sexy viaggiatrici fasciate dell’Enterprice.

Look rock e anche un po’ grounge anche da Elie Saab, dove il protagonista è stato il tulle, accompagnato dal velluto. Ma la stilista nonostante questo ha mantenuto stile ed eleganza nei suoi modelli, giocando trasparenze, plissé, pois, voile, fiori di tessuto e pizzi anche nei tailleur più formali. Acne Studios, invece, gioca con le cuciture a vista negli ampi, lunghi vestiti, nelle bluse, nelle giacche. I dettagli sono d’ispirazione seventies: piume, pantaloni ampi, colli asimmetrici, occhiali grandi, orecchini vistosi, pizzo, bangles. I tagli danno ai look un tocco un po’ shabby un po’ da diva.

Nina Ricci ha stupito rifacendosi alle mise dei circensi e dei rodeo, che sono stati il leit motiv della sua passerella. Così hanno sfilato farpali, colori pastello, stelle, quadri piccoli e tanto marrone. E, nonostante tutto questo, le sue proposte per il prossimo autunno/inverno, non hanno perso di sensuale eleganza, giocando con le trasparenze e i pizzi. Vivienne Westwood ha proposto una di quelle collezioni difficili da spiegare.

Si, perché la sua è una passerella che va guardata, in un tripudio di colori, gioco di tessuti e stampe, tra righe, disegni, accessori, maxi giacche drappeggi. La sua sarà una donna scevra da schemi, che ama giocare e cambiare quotidianamente, raffinata ma istrionica, irriverente, preziosa, colorata, ironica.

 

 

Elisa Ricci

Credits Immagini: Courtesy of Press Offices, Elle IT

PFW – Gli Highlights della Paris Fashion Week

E’ in corso la Paris Fashion Week e gli stilisti sono pienamente concentrati sulle collezioni per l’autunno e l’inverno 2017/2018. Ecco un primo assaggio di ciò che hanno portato in passerella, pescando tra gli abili più accattivanti.

La collezione firmata Alexis Mabille vede sfilare rami d’ulivo e colombe come soggetti protagonisti dei capi e degli accessori indosso alle modelle in passerella, Balmain presenta la sua linea donna portando la solita dama grintosa sul catwalk, pronta ad infiammarlo con il suo stile.

Dal taglio determinato e forte la collezione di Isabel Marant e Loewe. Una donna urban chic sempre alla moda ed eccentrica.

La firma Paco Rabanne ha portato sulla scena francese la sua musa: un’eroina del futuro, fasciata in abiti dalle trame lucentissime, con un dominio cromatico dell’argento su tutti gli altri colori. Chloè partecipa a Paris Fashion Week autunno-inverno 2017-2018, con l’ultima sfilata di Clare Waight Keller, che lascia il marchio di moda francese. La designer porta in scena una collezione dove l’attenzione è puntata sugli accessori, con il nuovo modello di Mary Jane basse con laccetto e borsette da portare a mano che ricordano gli anni Settanta.

 

Rossella Alfani

Credits Immagini: Vogue Runway

PFW – il mix della Parisienne

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Ha preso il via l’ultima settimana della moda e nella capitale francese si respira un’aria rilassata.

Parigi si è sempre distinta per il suo stile unico, e a volte davvero inimitabile, e per la prossima stagione Autunno/Inverno la moda francese attinge a piene mani a quel savoir faire. Un certo romanticismo non può mancare, anzi è quasi d’obbligo, ma lo si può interpretare in molti modi, c’è chi lo preferisce essenziale, senza fronzoli inutili, con abiti dalle silhouette pulite e con polsini impreziositi da piccole pietre scintillanti, con mini abiti semi trasparenti e svolazzanti dove l’unico vezzo è un fiocco morbidamente annodato al collo ( Rochas), chi ci aggiunge un pizzico di sensualità, grazie a deliziose camicette in pizzo nascoste sotto rigidi completi e ad abiti in satin con giochi di trasparenze da intravedere sotto enormi cappotti in pelliccia ( Lanvin).

Per le parigine più audaci, che amano mixare il loro stile più europeo ad uno più orientale, molto sono le soluzioni con un unico comune denominatore: le stampe. Per alcuni sono in versione micro, colorate, che ricoprono completi dai colori sgargianti o per maxi gonne abbinate a felpe grigie ( Kenzo), per altri si possono mixare a geometrie optical su cappotti morbidi e oversize abiti dal mood giocoso (Dries Van Noten).

Ma come sempre, una vera parigina ama osare, quindi non sorprende se punta su total look in pelle luccicante, dai mini abiti, monospalla e non, a giacche, passando per gli accessori e gli stivali al ginocchio ( Saint Laurent), o se abbina classici trench e pellicce corte ad abiti più rock and roll, magari portandosi in testa la borsa ( Maison Margiela).

Perchè il vero stile è quello che non comprende regole se non le proprie. Chiedetelo alle parigine.

 

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

Gran finale per la Paris Fashion Week: sfila un lusso audace e creativo

E’ stato davvero un gran finale, possiamo ben dirlo, quello della Fashion Week parigina, che ha visto come protagonisti tre grandi nomi su tutti: Moncler, Louis Vuitton e Miu Miu.

E non si è trattato solo della chiusura della settimana della moda di Parigi, bensì del mese delle Fashion Weeks che, iniziate il 7 settembre a New York, sono passate da Milano e da Londra, per poi approdare infine in Francia.

Vuitton ha presentato nella propria passerella un bel mix di idee: una serie di abiti eleganti optical, in tulle, con borchiette e tempestate d’oro, paillettes applicate usate come pois, t-shirt, felpe di lurex, longuette e stivaletti… Immancabili sono state le  le borse, clutch trapuntate o in coccodrillo, bustine da portare a mano, o addirittura a forma di scatola o scrigno.

Non è stata da meno la sfilata di Miu Miu, frutto della creatività di Miuccia Prada che ha dichiarato “E’ estate, e dunque mare, spiaggia, colori, costumi e cuffie!”.

E così è stato il defilé della maison, tra ragazze con costumi interi, stole in spugna intarsiate con fiori, colorate cuffie da bagno fiorite, zeppe, fazzoletti annodati in testa e ciabattine in raso.

In quest’atmosfera da spiaggia, le lunghezze di abiti e gonne sono state allungate ad arrivare appena sotto il ginocchio, nei vestitini in seta, nei prendisole e nelle gonne, morbide e sfuggenti.

Un aria diversa, quasi desertica è quella che si è respirata nel catwalk firmato Moncler, che ha proposto un pret-à-porter raffinato al limite della couture.

Leader delle cromie della sfilata sono stati i colori della bandiera francese, il blu, il bianco e il rosso che si sono visti sulle sneakers, i giacconi, le mantelle e gli abitini.

Tanta raffinatezza ha fatto capolino, dal parka tempestato di cristalli, ai romantici vestitini a fiori, passando per tailleur pantaloni.

Elisa Ricci

Credits Immagini: VogueRunwaycom

PARIS FASHION WEEK SS17: Un viaggio nel tempo

Dagli anni ’70 a oggi. Un viaggio nel tempo, gli ultimi stralci della Paris Fashion Week ci raccontano questo.

Per Kenzo, con la sua nuova collezione primavera-estate 2017 è stato in effetti proprio come fare un tuffo negli anni ’70, gli anni delle grandi spalline nelle giacche femminili, gli anni dei lustrini e della disco music.

Musa ispiratrice qui forse anche la famosa “pantera nera” di quegli anni, la cantante Grace Jones. Pantaloni in camouflage morbidi, giacche oversize impermeabili, giubbotti in denim larghi nelle spalle ma corti e stretti in vita e che si abbinano al colore metallico dei sandali aperti, rigorosamente con tacco a spillo. Ma riecheggiano anche vibrazioni degli anni ’80 con le tute in nylon dai colori sgargianti come il rosso fuoco che si alternano ai minidress composti da top lamé e gonne decorate con lustrini e stampe graffitate nei toni del blu e del rosa.

Dagli anni ’70 si passa alla visione “futuristica”, se così si può definire, di Chanel. «This is technology. But with the lingerie, it’s intimate technology!» Karl Lagerfeld esordisce così per descrivere la sua nuova collezione. Un frase ad effetto tanto quanto i suoi due “alieni” che indossano abiti Chanel e che aprono la sfilata.

Colori cristallini e materiali come la plastica, alternati alla seta si abbinano perfettamente ai morbidi e vaporosi chiffon degli abiti prendisole, il tutto nei toni dei colori che ricordano l’estate. Tra gli elementi in aperto contrasto al classico e inconfondibile tweed di Chanel, i grandi medaglioni stile hip hop delle collane, i cappellini con la visiera indossati di lato e le “Chanel robot bag” in 3D.

Si ritorna poi al passato con Valentino e qui Piccioli si è dimostrato all’altezza delle aspettative, guidando la maison in un’epoca passata ma sempre interpretata in chiave moderna, l’epoca del Rinascimento. In effetti, il nuovo direttore creativo è un grande esperto delle forme e delle tecniche della couture di quel periodo e ha trasmesso questa sua passione anche nella nuova collezione.

Come la serie dei fazzoletti raffinatamente ricamati, e gli abiti leggeri e dalle stoffe trasparenti nelle tonalità del rosa e del rosso, delicatamente stampati o arricchiti da fantasie che richiamano la flora e la fauna delle fiabe. Sandali in velluto o slippers in suède rosa si abbinano poi ai pantaloni dal taglio maschile e alle camicie bianche, dall’aria estremamente moderna grazie ai cappotti e trench color corallo, poison-green o beige.

Per Alexander McQueen invece è stato il nord della Scozia la fonte d’ispirazione per la nuova collezione. Paesaggi drammatici, tappeti di fiori fotografati, stormi di uccelli in volo nei cieli grigi e spiagge desertiche. Gli abiti in lana dalle linee morbide e sinuose, gonne con toppe ricamate sopra sono il risultato dell’arte sartoriale realizzata in Italia che ha comunque l’influenza della haute couture inglese.

Interessanti gli accostamenti delle stampe floreali nelle toppe dei jeans e degli abiti. Le modelle di questa nuova collezione firmata McQueen ricordano molto il regno fantasy, dove sirene o divinità del mare, nate dalle profondità delle acque riemergono, pronte a sfilare nelle passerelle parigine.

Di tempi attuali e più vicini a noi è Agnes B. La sua collezione ha, infatti, molto a che vedere con il mondo contemporaneo e la vita in città. La donna a cui fa riferimento è sicura di sé, ha poco tempo da perdere, sempre di fretta e pronta a spostarsi da un punto all’altro della città. Elementi come il casco della moto sottobraccio della modella o sfilare in bici fanno pensare un po’ a questo.

Ma anche la praticità dei suoi abiti, dai giubbotti in pelle dalle linee morbide, ai cappellini avvolgenti, passando per i completi basici e dai colori metallici in giacca e pantalone in abbinato alle sneakers basse. Tutto si rifà a quel concetto di praticità e quindi comodità, senza dimenticare però che alcune scelte stilistiche che sembrano dei chiari riferimenti agli anni ’90.

 

Stefania Andolfo

Credits Immagini: Vogue IT, Elle IT

PFW- Trasfigurazione femminile

Il mese della moda è quasi giunto al termine con la sua quarta e ultima tappa nella capitale francese. La Paris Fashion Week di quest’anno si potrebbe riassumere come la  trasfigurazione della figura femminile. Le più grandi Maison hanno deciso di dar vita, con le loro collezioni P/E 2017, a una donna dinamica, semplice, dallo spiccato senso pratico, e proiettata nella contemporaneità.

Nelle nuove proposte Prêt-àPorter parigine sembra proprio che il termine femminile si sia declinato in femminista, o meglio in un forte senso di emancipazione e libertà. Un esempio sono le collezioni di Stella McCartney e di Sonia Rykiel, dai volumi ampi, comodi e dalle proporzioni generose. Dunque “un’emancipazione” in termini di movimento.

Nella maggior parte delle creazioni dei designer vengono a mescolarsi linee femminili e maschili: come avviene per Sacai e Hermès, in cui i volumi diventano large, le bombature sulle spalle richiamano gli anni ’80 e vi è una decostruzione dei modelli classici.

Ma i tessuti leggeri, le trasparenze e le ruches, sono ancora una volta elementi essenziali per la prossima primavera, in cui la figura femminile viene esaltata senza essere però costretta. Giambattista Valli  continua a prediligere il floreale, lasciando spazio anche al pizzo e creando delle bombature all’altezza delle spalle. Mentre Ginvenchy a fianco del nero, utilizzato per i tailleur dall’ispirazione mannish, abbina una palette di colori che vanno dal rosso, all’arancio, al marrone e al rosa, generando così dei giochi ottici che esaltano le linee degli abiti.

 

Federica Bonetti

Credits immagini: Vogue Runway

L’Oréal Paris apre la sua prima boutique a Parigi

Aria di novità e glamour al 62 rue de Caumartin, Paris: ha aperto il primo store L’Oreal Paris. Il noto brand, leader nel settore della cosmesi, è sponsor ufficiale della Paris Fashion Week, e ha scelto proprio la settimana della moda parigina per questo grande evento.

Questo flagship store conterrà tutto il mondo L’Oréal make-up: 600 prodotti, tra cui 150 prodotti in limited edition per l’esclusiva boutique dove si potranno indossare nuovi look, scoprire gli ultimi trend e le collezioni rinnovate ogni mese da Karim Rahman, International Makeup Designer L’Oréal Paris.

Sarà il luogo dove poter esprimere la nostra eccezionale passione per il make-up attraverso look esclusivi, bellissime collezioni one shot che si ispirano al glamour di Parigi e scoprire interessanti e multimediali servizi beauty. Un creative incubator dove vivere un’esperienza beauty unica e incontrare gli influencer L’Oréal Paris: una vera fonte di inspirazione al mondo della bellezza!”, con queste parole Cyril Chapuy, Global President L’Oréal Paris, racconta questa nuova avventura.

 All’apertura della boutique, ha preso parte Barbara Palvin, volto noto della maison,e protagonista di molte campagne. La modella ha inoltre partecipato ad una sessione di make-up. Ma per lei, niente broncio alla francese.

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

PFW – the new era

La Paris Fashion Week ha invertito la rotta, e quello che nei primissimi giorni era solo una sensazione, è diventata certezza: è tempo di guardare al futuro, è tempo di lasciare andare il passato. Rispettarlo, onorarlo, ma lasciarlo andare. Molti nomi vecchi sono diventati nomi nuovi per molti brand, molti sodalizi si sono sciolti e altri si sono formati.

E tutto questo cambiamento ha portato nuove prospettive per il futuro. Non ci sono confini ma ci sono contrasti, all’interno dei quali non si perde una certe verve romantica.

Maschile e femminile si fondono e confondono, tra pantaloni slim con camicie over e si alternano a gonne gipsy e lunghi abiti plissè, bustier con pantaloni da smoking, e le camicie maschili con shorts e lunghe vestaglie (Haider Ackermann), piccole giacche pulite con maniche di broccato, una maglia in seta georgette, abiti hulking con scollature e abiti stampati, indossati sia da uomini sia da donne (Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood).

Si va ben oltre il mix and match, senza propendere verso un determinato stile qui tutto si mischia all’interno di patchwork di tessuti diversi, giacche e giacconi in denim dagli orli sfrangiati, jeans used, maxi tshirt indossati come abiti, tute che ricordano poncho e salopette d’ispirazione workwear, il tutto abbinato a maxi borse in pelle e camoscio, mocassini tempestati di jais e scarpe con tacco scultura (Acne Studios).

Lo sportswear incontra il nightwear: tessuti luminescenti illuminano le notti con attillati pantaloni abbinati a top fascianti dal mood sportivo, felpe e gonne sopra il ginocchio, corpetti con incroci di di linee che sottolineano le forme femminili (Mugler). Ma il nightwear si colora anche di stelle cuciti su svolazzante tulle che si muovono sopra body, mini abiti e scintillanti tute dal vago sapore western (Elie Saab).

Si percepisce un glamour diverso, che va al di là dell’estetica e delle tendenze. E’ l’inizio di una nuova era?

 

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

PARIS FASHION WEEK: la femminilità prima di tutto

Una donna del futuro che cammina a testa alta sulle passerelle parigine. Sicura di sé, decisa e protratta in avanti. Del resto è pur sempre la donna del futuro. Forse anche un po’ spavalda, con i suoi stravaganti copricapi dai materiali insoliti, il trench fatto ad abito e le sneakers a contrasto con l’organza e gli chiffon dei parka.

Quando l’eleganza si fonde allo stile sportivo in una ricerca continua di innovazione e cambiamento non può che uscirne fuori una collezione futuristica. È così è successo a John Galliano che ha rivisitato i canoni estetici della donna proiettandola nel futuro e traducendola poi nella nuova collezione firmata Maison Margiela per la Paris Fashion Week primavera/estate 2017.

C’è chi invece ha esplorato i confini della sensualità e dell’intimità, delineando forme sinuose che avvolgono l’intera silhouette femminile esaltandone i confini e le linee. È stata forse questa la chiave vincente per il debutto di Bouchra Jarrar, nuovo direttore creativo di Lanvin.

La sua nuova collezione è stata pensata seguendo i principi base dell’armonia e dell’essenzialità. È il corpo a decidere dove e come l’abito deve esser indossato. Così che la seta, la crepe de chin, il pizzo, georgette di seta e raso possano giocare tra loro in un perfetto equilibrio. Un ruolo da protagonista per l’abito Lavallière, accompagnato dal cappotto senza maniche, lo scialle cappotto, la giacca Lapple e lo smoking gessato.

E dalla intimità si passa alla fluidità. Fluidità che conferisce grazia alla donna pensata da Rochas, caratterizzata da una iper femminilità tra le sete e l’organza che la avvolgono, in abiti fluttuanti e leggeri scegliendo colori forti e a volte metallici come il viola, il verde bottiglia, il giallo senape e l’azzurro scuro.
Ma non è tutto etereo ciò che si vede qui a Parigi.

Il contrasto è quello che accompagna il debutto di Anthony Vaccarello che firma una collezione di Saint Laurent dalle linee dure, decise. Mini abiti neri in pelle, un’aria un po’ vintage, stile anni ’80, scollature profonde a cuore dei corpetti trasparenti, spalline morbide e grandi. Non mancano i parka neri, le tute e i pantaloni stretti a sigaretta stile Olivia Newton-John di “Grease”.

Più classica e sobria la donna di Dries Van Noten, che veste abiti essenziali, dalle linee semplici, colori basici come il bianco e il nero arricchiti da qualche dettaglio colorato come le piccole fantasie sui toni del giallo e arancio di alcune camicie, gonne o maniche che ricordano tanto le stampe dei ventagli giapponesi. Tutto però sempre molto sobrio e delicato, come la giacca in doppio petto banca o la camicia nera dal collo e maniche stile vittoriano.

Stile retrò anni ’60 per Vionnet, invece, con i pantaloni a rouches a zampa, grandi poncho stilizzati e fluttuanti, lunghe bluse smanicate e asimmetriche, alternate a gilet sempre lunghi e senza maniche a doppiopetto.

Originale la borsetta allacciata al petto e i long shorts in jeans stracciati a contrasto con le mantelle e le maglie dalle linee più delicate. Come per Dries Van Noten, anche qui i colori basici come il bianco sono alternati a dettagli o righe arancioni, rosa e celeste pallido, sempre in equilibrio e in armonia tra loro.

 

Stefania Andolfo

Credits Immagini: MarieClaire IT

Alla scoperta dell’Haute Couture firmata Chanel

Vi siete mai chiesti come nasca una collezione di moda? E una collezione Haute Couture?

Chanel decide di portare il suo pubblico all’interno del suo Atelier, ma non per non svelarne i misteri, bensì per fare vedere la location di dove l’arte si trasforma in abito. Tra manichini e sarti all’opera, Chanel porta in scena un elogio all’Haute Couture stessa, ogni singolo pezzo mostra l’alta qualità e la bravura degli artigiani del tessuto.

Largo quindi, per il giorno, ad ampi pantaloni con ricami 3D, a giacche sartoriali tempestate di cristalli, a giacche allungate che si accompagnano ad ampi pantaloni al polpaccio; i tailleur assumono la loro veste più classica, con gonne a pieghe o svasate.

Per la sera,  Chanel opta per due scelte: abiti fluidi, lunghi, e maniche a sbuffo, o abiti dalle linee dritte e la vita alta. Il tutto arricchito da petali in chiffon e piume, boots in pelle e preziose fasce in raso.

E proprio i tessuti trovano la loro esaltazione, il loro lato migliore, in questa collezione: è un tripudio di lana, tweed, lurex, seta, cachemire e chiffon.

Un omaggio sincero che Karl Lagerfeld rende ad un mondo troppo spesso ritenuto solo per pochi, ma fatto da persone vere dal talento straordinario. E poco importa se è poco Haute, ma molto Couture.

 

Credits Immagini: Vogue UK

Paris Haute Couture – le principesse cosmopolite di Giambattista Valli

Qualcuno una volta ha detto che la Haute Couture è fatta per far sognare, regala sogni tramite abiti fiabeschi, difficili da vedere tutti i giorni. Questa è la sua magia: qualcosa che pensi non possa esistere, e invece poi prende forma.

Questa visione fiabesca è anche un pò il fil rouge della sfilata di Giambattista Valli Haute Couture per l’autunno/inverno 2016/2017. Valli gioca con le dimensioni e i volumi, ma lascia che l’elemento romantico prevalga: ecco allora che i fiori dominano la scena, si evolvono in dolci ruches che ricoprono abiti e cappotti cocoon, sbocciano in vistosi ricami in 3D o diventano piccoli dettagli su pepli corti.

E se non mancano strascichi su abitini e abiti lunghi e fluidi, leggiadre e vaporose gonne mini, cappotti avvolgenti, non manca nemmeno quel pizzico di streetstyle con top vaporosi e pantaloni da perfetta parisienne, come fossero un ponte, un punto di congiunzione tra due mondi apparentemente lontani.

Ma se le fiabe non fossero poi qualcosa di così ideale ma fossero qualcosa di concreto? Valli prova a dare la sua personale interpretazione, in un mix leggiadro e avvolgente di pizzi, chiffon, cristalli, paillettes e pelliccia. Ed è subito magia.

 

Credits Immagini: Vogue UK

 

Dior Homme Summer 2017 – Fun Fair

Si è conclusa da poco la Paris Fashion Week dedicata alla moda maschile e tra i brand protagonisti non è certo mancato Dior.

La collezione Homme si presenta come un concentrato di energia, un’esplosione di luce, scenografica e non, un’armonioso mix di ordine e disordine, un caos divertente in cui è bello perdersi.

Kris Van Assche, Direttore Creativo di Dior Homme, la racconta così: “Questa stagione c’è un senso di coscienza collettiva all’interno della collezione, un remix  di ricordi condivisi dell’adolescenza. Sono interessato alla sintesi delle generazioni e filtrare le subculture attraverso le mie lenti per raccontare una storia“.

Dior Homme mette in scena una sartoria raffinata dal mood atletico e militante, ma sembra di muoversi all’interno di una giungla metropolitana dove la silhouette rimane formale, mentre i completi gessati lasciano le braccia nude, i pantaloni hanno linee morbide e le catene intrecciate e morbidamente appese accompagnano i movimenti; intrecci anche su maglie trasparenti bianche, nude e nere, quasi fossero degli scudi, delle corazze, le giacche di pelle rompono la loro monotonia con contrasti di colore, lo sportswear irrompe nella classicità, e tutto viene accompagnato da anfibi e scarpe lucide.

Le stampe impiegate sono un mix and match variegato, come i murales che si trovano in giro per le città: scacchi grandi, elementi floreali, dettagli metallici che formano un articolo composto ed ordinatto.

Un caos regolamentato, un disordine armonioso e soprattutto controcorrente, a manifestare un’inquietudine di fondo a lungo repressa, ora libera di esprimersi, Chi l’avrebbe detto che anche il caos potesse avere così tanto garbo?

https://www.youtube.com/watch?v=CSyByfnXaJU

Credits Immagini&Video: Courtesy of Press Office

PFW – Le ballerine metropolitane di Valentino

L’8 marzo celebra l’International Women Day e quest’anno è capitato nel caos della Paris Fashion Week, ma questo non è necessariamente un male. Specie se a celebrare la femminilità è una maison come Valentino.

Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, i due direttori creativi della maison, hanno ideato una collezione dove l’arte incontra il quotidiano e viceversa. In un’atmosfera cupa, sulle note prima dolci e melanconiche e poi ritmate e sperimentali di un pianoforte, la collezione di Valentino per la prossima stagione invernale brilla, e non solo per i tessuti pregiati impiegati.

Brilla per la raffinatezza degli squisiti e precisi tagli sartoriali di ogni singolo capo; cappotti dal mood militare ricoprono abiti impalpabili e fluttuanti, quasi eterei.

Ispirandosi alle ballerine del balletto russo e del New York Ballets, le donne di Valentino indossano abiti che rivisitano i tutù, dove questi ultimi sono floreali e leggeri, accompagnati da top delicati, calze di seta e scarpe da ballerina. Per una versione più quotidiana, basta indossare un maglione a collo alto sotto, come fa Valentino, e il gioco è fatto.

Una palette cromatica che iniziata col nero, viene declinata in toni più delicati e neutri, come il rosa antico, il nude e il bianco, conferendo un ulteriore senso di leggiadria.

Come dicono i due stilisti, la donna è libera nei suoi gesti e nei suoi pensieri, e questo è un messaggio fondamentale, soprattutto oggi, ma deve esserlo sempre. E Valentino, con eleganza, ce lo ricorda.

 

Credits Immagini: Vogue UK

PFW – Chanel, Toujours Elegance

“La mode passe, le style reste”. Lo stile e l’eleganza restano i punti cardini della Maison Chanel.

Dopo anni ancora oggi la griffe francese porta in passerella uno stile unico, che nonostante i Trend trasgressivi e provocatori degli ultimi anni decide di rimanere ancorata alla sua filosofia storica, rendere la donna femminile e unica per il resto della vita: una donna di altri tempi.

Chanel presenta una collezione in cui cappotti ed esemplari berretti di gomma donano classe e raffinatezza alla donna a cui si ispira. Che sia una semplice giornata lavorativa, una passeggiata in un parco o una serata speciale bisogna sempre essere impeccabili. Un look molto sobrio, difficile da passare inosservato allo sguardo di coloro che incrociano il nostro sguardo, per la bellezza dei capi e la sinuosità dei tessuti. Come i capi stessi, poco passano inosservate le modelle del momento che hanno sfilato alla Paris Fashion Week: Kendal Jenner, Gigi Hadid, Edie Campbell splendono in passerella, percorrendola come se fluttuassero nell’aria, la loro silhouette perfetta fa si che gli abiti indossati cadano a pennello come se i capi fossero stati realizzati appositamente per loro.

Cappotti in tonalità nero, rosa fumè, fuxia e oro rappresentano il look perfetto; se ad esse viene abbinata una sciarpa e una collana di perle – accessorio rappresentativo della Maison e della stessa Coco Chanel – lo stile raggiunge la sua completezza. Senza le perle ci si sente nude, indossarle rende il tutto unico e inimitabile.

Credits Immagini: Vogue UK

Credits Video: Chanel Official Youtube Channel

Best Dressed of The Week – Speciale Front Row

Il Best Dressed of The Week torna puntuale ma con un occhio tutto volto, o quasi, ai front row delle sfilate.

Il Fashion Month volge al termine, e addetti ai lavori, modelle, it girls e attrici hanno animati i front row, con look quasi sempre impeccabili, come Rosamund Pike e Jessica Alba da Dior. Non sono mancati i look eccentrici di Anna Dello Russo, ne quelli super ricercati e glam di Carine Roitfeld, quelli chic e lineari di Caroline Issa, e quelli di stampo hollywodiano di Chiara Ferragni.

Qualche red carpet in giro per il mondo per premiere cinematografiche, con Brie Larson ormai signora del tappeto rosso, ma dopo l’intensa stagione di premi, è ora di tirare un sospiro di sollievo, ma non per lungo. La corsa ai premi è per maratoneti, non per scattisti.

Ma per saperne di più, e scoprire i Best Dressed del celebre Vanity Fair Oscar Party, non perdete la nostra Gallery.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Offices, Vogue UK

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