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Milano Design Week 2016: Veuve Clicquot celebra il bicentenario della Table de Remuage

Per celebrare il bicentenario dell’invenzione più rivoluzionaria di Madame Clicquot, ovvero la table de remuage, la maison Veuve Clicquot sceglie la settimana del design. La Milano Design Week punta da sempre sullo spirito di innovazione, elemento che caratterizza Veuve Clicquot sin dai suoi esordi.

“Una sola qualità, la migliore”Madame Barbe-Nicole Clicquot Ponsardin.

La ricerca continua dell’eccellenza ha portato a questa grande innovazione: un tavolo forato in modo da poter accogliere un gruppo di bottiglie inclinate. Il suo scopo era agevolare il processo di sboccatura e ridurne i tempi.

Anche il team di giovani talenti creativi di Fabrica è stato ispirato dalle table da remuage, le quali sono state esposte nelle cave di gesso ricostruite nel Padiglione Reale della Stazione di Milano Centrale il 14 aprile.

Alcuni performer hanno ricreato la gestualità affascinante del remuage, che nella Maison Veuve Clicquot viene ancora effettuato rigorosamente a mano per La Grande Dame – la Cuvée de Prestige – e per i grandi formati.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press office

Diva’s Dream: i preziosi sogni delle dive interpretati da Bulgari

Si chiama Diva’s Dream ed è la nuova esclusiva linea di orologi di Bulgari concepiti come omaggio alle donne che hanno reso grande la città di Roma e costruito l’immagine di un nuovo modo di vivere e di essere.

Il concetto degli orologi Divas’ Dream è evocare la Dolce Vita, gli anni in cui le più grandi stelle del cinema facevano risplendere la città eterna in tutto il mondo ed è proprio alle dive di ieri e di oggi che è ispirata questa nuova collezione di orologeria.

I nuovi orologi Divas’ Dream sfoggiano un quadrante essenziale, impreziosito da gemme, con le ore visibili attraverso una finestrella al 6 e con la lancetta dei minuti retrogradi che scorre sulla superficie del quadrante impreziosito da gemme di colore.

La composizione del quadrante lascia libera un’ampia superficie che permette di apprezzare la texture unica e la profonda tonalità blu astrale del lapislazzuli, montato su una cassa in oro bianco, o quella del cuore di rubino, un sensuale bordeaux, reso ancora più intenso dalla montatura in oro rosa. In entrambi i modelli, i sette indici di lettura sono in diamante.

Bulgari esprime con questa collezione la sua doppia abilità, gioielliera e orologiera.

Per la Maison romana, “una creazione non deve mai essere completamente e unicamente dedicata ad una sola performance e allo stesso tempo non deve essere esclusivamente decorativa.

Divas’ Dream si ispira alla bellezza di Roma, città maestosa ed eterna, e in particolare al ricorrente motivo dei mosaici che ornano le terme romane di Caracalla. Un motivo ormai emblematico delle collezioni di gioielleria che si sposa con la cassa tonda dell’orologio.

Curve perfettamente naturali e soavi che non solo valorizzano il design della cassa, ma garantiscono anche un perfetto raccordo con il cinturino in raso, grazie ad un sorprendente sistema di aggancio che dona all’orologio una flessibilità inattesa, garanzia di perfetto comfort quando l’orologio è al polso. È qui che si rivela tutta la forza del design“.

 

Credits  Immagini: Courtesy of Press Office

Best Dressed of The Week

Comincia una nuova settimana, e il Best Dressed of The Week ha un a sua protagonista assoluta: Jennifer Garner.

L’attrice americana, dopo un periodo on/off dal cinema, ha ripreso a lavorare intensamente e, tra photo shoot per giornali e promozioni del suo ultimo film, Miracle from Heaven ( tratto da una storia vera), è ovunque. Sempre in forma, sempre col look e il make up giusto. Bentornata Jen!

Red carpets anche per Zoe Kravits, Theo James e Shailene Woodley per il penultimo capitolo della saga di Divergent: se Woodley va sul classico, la Kravitz sfoggia tutto il suo carisma in uno strepitoso Valentino. Dress to impress.

Eventi per charity e serate glam, e molto altro: scoprite tutto nella Gallery.

 

Credits Immagini: Harper’s Bazaar UK

Credits Video: Sony Pictures Official Youtube Channel

Intervista a Fabio Curto, vincitore e “lambersexual” di The Voice of Italy 2015

E’ cominciata ufficialmente la nuova stagione di The Voice of Italy 2016, in onda su Rai 2 ogni mercoledì. I team di quest’edizione sono capitanati da: Dolcenera, Emis Killa, Max Pezzali e Raffaella Carrà.

In attesa del nuovo vincitore e per chi se la fosse persa, ecco l’intervista a Fabio Curto, vincitore dello scorso anno.

Fabio Curto è il vincitore della terza edizione di “The Voice of Italy”. Nato ad Acri il 24 settembre 1987 è un cantautore e polistrumentista, nonché artista di strada.

Si trasferisce a Bologna nel 2007 per studiare Scienze Politiche e dopo la laurea si trova ad un bivio: scegliere se continuare a studiare criminologia o diventare un musicista a tutti gli effetti. Una decisione non semplice, quella di Fabio, che nel 2012 lascia tutto e parte in solitaria per un viaggio nell’Est Europa, un’esperienza che gli permette di crescere a livello umano e professionale.

Approda a “The Voice” nel 2015, interpretando sul palco il brano “Take me to the church” di Hozier, portandosi a casa il “poker d’assi” da parte dei giudici, preferendo il Team Fach, di Roby e Francesco Facchinetti.
I coach portano Fabio alla finale, battendo Roberta Carrese con il 72% dei voti.

L‘intervista con il vincitore dell’ultima edizione di The Voice si svolge per le vie del mercato di Bologna e tra una domanda e l’altra Fabio conduce tranquillamente il suo shopping..
Un’ambientazione insolita, che la dice lunga sulla singolarità del personaggio. Ciò che traspare è la sua semplicità, la sua spontaneità, al punto che viene da pensare “nulla di costruito, Fabio è fatto così.”

Certo, non gli manca quel tocco di presunzione, ma si parla di quella genuina, semplice che non nuoce a nessuno e che a dirla tutta può permettersi. D’altro canto, la buona notizia è che l’uomo del momento non ha ancora capito che con il suo look “grezzo” è automaticamente entrato a far parte della categoria più ambita del terzo millennio e preferita dalle donne: il Lambersexual, ovvero il taglialegna con la barba.
Primo indizio? La barba, volutamente e rigorosamente incolta, camicia e scarponi da montagna.

Origini calabresi, trasferito a Bologna, spesso in viaggio per l’Europa: ma chi è veramente Fabio Curto?
Partiamo dalle mie influenze musicali, numerose e tra loro diverse, questo perchè da bambino mio padre mi faceva ascoltare un sacco di musica, prima di capire che avessi il cosiddetto orecchio da musicista.
A quel punto non ha voluto insegnarmi più niente, per il terrore che diventassi un musicista e quando devi fare tutto da solo, diventi molto abile. E’ il motivo per cui, iniziando già a 5 anni, durante il mio percorso musicale ho imparato a suonare molteplici strumenti: il basso, l’armonica a bocca, la chitarra.
Dai 18 ai 21 anni ho suonato il basso per un gruppo black metal, dove mi son praticamente rovinato le corde vocali, dando vita al mio timbro graffiato…no in realtà è merito di una cisti congenita, me la porto dietro sin dalla nascita…(ride)
Dopodiché ho cambiato direzione, lanciandomi completamente nel panorama balcanico e lì a 22 anni ho cominciato a suonare il violino, vincendo una sfida contro tutti coloro che mi dicevano che non ce l’avrei mai fatta, in una band chiamata “L’Avanguardia”.
Con questo gruppo ho cominciato a girare l’Europa, abbiam comprato un furgone e da lì iniziato a suonare nelle piazze del continente, irrompendo addirittura nel silenzio tombale del nord Europa.
La scelta di suonare per strada non è stata facile, in primis perchè non ti arricchisce e bisogna inventarsi ogni giorno qualcosa di diverso per poter vivere decentemente e di sacrifici ne sono stati fatti davvero tanti, ma le soddisfazioni ricevute successivamente sono impagabili.

Raccontaci un aneddoto positivo e negativo della tua vita in generale
Scusa Rossella..mi son distratto a guardare una maglietta…
Allora un episodio negativo è stato il momento in cui mi hanno chiamato da “The Voice”, ti spiego perchè. L’anno scorso ho avuto modo di conoscere e approfondire il mondo della televisione e quello che riuscivo ad avvertire era solo l’antimusica, con tutte le telecamere puntate addosso non riuscivo a dare il massimo e quindi quando mi hanno chiamato mi son sentito malissimo.
Quello bello è che poi “The Voice” l’ho vinto..non so come ma l’ho vinto!!

Ti aspettavi la vittoria?
Mah diciamo che ad un certo punto del programma ho realizzato di potercela fare.
Quest’anno ci sono stati artisti meravigliosi, con delle voci bellissime, alcuni di loro mi hanno fatto davvero emozionare. Per contro però, non ho mai avuto veramente la pelle d’oca, sarà dovuto sicuramente al mio gusto personale, e come me anche tutti coloro che mi hanno votato hanno preferito la mia voce ad altre magari più tecniche e pulite.

La tua più grande delusione? E conquista?
La mia più grande conquista è stata indubbiamente il coraggio che ho dimostrato a me stesso, andando avanti senza mai fermarmi e soprattutto senza alcun sotterfugio..e poi il calore della gente, che ha continuato a scrivermi da tutta Italia e non solo, addirittura dal Messico; gente che magari mi aveva sentito suonare in chissà quale città dell’Europa..è stata davvero un’emozione fortissima.
In questo momento non mi sento realmente deluso da qualcosa, ammetto che ci sono state tante piccole delusioni, a volte da parte dei miei compagni di viaggio di The Voice, a volte da persone esterne, ma sicuramente piccole pressioni dovute al contesto, è sufficiente una giornata piena e stressante a far saltare i nervi e spesso venivo frainteso..questo ha portato a piccole delusioni, ma nulla che mi abbia in qualche modo ferito.

Progetti futuri e aspettative?
Stiamo per incidere i prossimi singoli (tra cui “L’ultimo esame”), che usciranno a luglio nel disco di The Voice e poi ad ottobre comincerà la collaborazione con la Universal.
E poi c’è Sanremo..diciamo che più che un’aspettativa sarebbe un sogno e un grande traguardo.

Domanda per le tue ammiratrici: Fabio Curto ha trovato l’amore?
Ahahhahaha mia cara amica io sono sempre innamorato, questa mattina mi sarò innamorato almeno dieci volte ma tra l’innamoramento e il coinvolgimento scorre un intero oceano.
Al momento non sono fidanzato ma non sono neanche in cerca di una relazione, non potrei garantire la mia presenza, sarebbe ipocrita e difficile.
Comunque non ho preferenze, le donne sono belle tutte..forse sull’abbigliamento non abbino determinati colori, ma con le donne è diverso.

In tema di abbigliamento..qual è il look di Fabio Curto?
Direi al momento etnico, quando arriva l’estate col caldo assumo un aspetto un po’ peruviano.
Mi piacciono molto i colori di terra, tessuti che ricordano il grezzo e che potrebbero richiamare tutto un mondo antico, ma poi anche jeans e maglietta con cinturone è perfetto, io col rock ci sono cresciuto quindi..

Termina così l’intervista a Fabio Curto, che si conclude con la sua “idea” di stile Look etnico in estate perchè fa caldo”???? Caro Fabio, qui tocca intervenire: nella gallery la nostra proposta per Fabio Curto e per un look che si adatti alle temperature più calde.

 

Credits Immagini: Official Facebook Page

Come vivere a Parigi in stile “Parisienne”

Intrigante, affascinante, emozionante, la ville Lumière è stata fonte d’ispirazione dei più grandi poeti, scrittori, artisti di ogni epoca. Quando approdiamo a Parigi, diventiamo inevitabilmente protagonisti di una favola o di una una fotografia di Robert Doisneau, ma noi veterani del luogo cessiamo di essere turisti e si trasformiamo in parigini doc.

Mangiamo croissant e pain au chocolat, sorseggiamo calici di champagne, passeggiamo lungo la rive gauche, ci immergiamo del tutto nell’atmosfera che rende la capitale francese una delle mete turistiche più apprezzate nel mondo.

Ma cosa fa una parigina? Quali posti frequenta? Come si veste?

Il look made in Paris non è particolarmente difficile da imitare, la parigina gioca e si diverte con la moda.

Evita i coordinati, non è appariscente, ama la qualità e soprattutto s’ispira ad idoli poco conosciuti; dunque, l’arma vincente per essere una di loro è decontestualizzare!

Aggiungete dettagli “assurdi” ad un look sobrio e cercate di trasformare gli errori di stile in un tocco di classe..c’est facile!

Ricordate: non tutti i parigini trascorrono il loro tempo da Dior, Chanel, Vuitton ed Hermès, la maggior parte di loro è alla continua ricerca di piccole ed originali boutique.

Da visitare:

-Au petit Matelot

-Maje

-Soeur

Per essere una parigina perfetta, bisogna tener bene a mente che la moda non è tutto (o forse si!). Lo stile è la cosa più importante, vivere la città in modo personalizzato e verace.

Frequentare vecchie librerie, vagare per i quartieri in cerca di differenti culture, visitare musei (a Parigi di certo non mancano) sono solo alcune delle cose che rendono una parigina davvero parigina. Così come per le boutique, l’essenziale è andare alla scoperta di posti nuovi e disparati.

Da visitare:

-Il Museo Marmottan

-La libreria Galignani

-La sala da tè della moschea di Parigi

Dopo una giornata frenetica, non resta che fare una pausa, magari mangiando o sorseggiando qualcosa. Dal classico bistrot ai restaurants più rinomati, Parigi è piena di café e locali adatti anche per la colazione e l’aperitivo.

Da visitare:

-Cafè de Flore

-Au pied de fouet

-Le loire dans la théière

Se non siete del tutto esausti e avete ancora voglia di divertirti, fate un salto al Caveau de la Huchette, quello che nel XVI secolo era un rifugio segreto, oggi è un jazz club che vi farà scatenare e ballare per tutta la notte.

Che altro dire? Bon voyage à Paris!!!

 

Credits Immagini: France, Dream Time

La donna Hogan tra sensualità e new generation

In occasione della Milano Fashion Week, il brand Hogan presenta la collezione Fall/Winter 2016-17, prolungando i festeggiamenti per i 30 anni di successo del marchio.

Per questa stagione, Hogan presenta un’evoluzione del lifestyle, con una collezione energica, forte e glam, dove la sofisticata sensualità incontra i desideri delle nuove generazioni.

Le sneakers sono abbinate a giacche tuxedo o doppio petto dal taglio sartoriale, portate con pantaloni cropped e camicie oversize. Morbidi maglioni con effetti grafici e biker jackets in pelle nera sono minimizzati da leggins e indossati su derby o stivaletti alla caviglia con maxi platform.

Nella collezione calzature troviamo due modelli di sneakers, una derby allacciata e un ankle boot con doppia fibbia. Raffinati pellami metallizzati, nappa, vernice gloss e camoscio vengono arricchiti da paillettes, pietre e micro borchie.

Al centro della scena, il nuovo modello “Traditional 20.15”, fedele all’essenza easy-chic di Hogan, che reinterpreta l’animo iconico e senza tempo del brand. I colori predominanti si riversano su una palette fortemente grafica e concreta: bianco, nero, argento e oro.

Credits Immagini e Video: Courtesy of Press Office

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